Continuano le polemiche per il collegamento che ci sarà a Sanremo 2023 con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Questa volta parla il vignettista Vauro. Ecco cosa ha detto.
Il vignettista Vauro Senesi ha commentato la decisione di Amadeus di invitare il presidente ucraino Zelensky in collegamento all’Ariston.
Come altri prima di lui, anche Vauro commenta negativamente la scelta, definendola una mossa di propaganda bellica inopportuna all’atmosfera che il Festival dovrebbe proporre. Ecco le sue parole all’Adnkronos.
Sono tante le polemiche nate dopo l’annuncio di Amadeus e Bruno Vespa sugli ospiti di Sanremo 2023, in particolare sulla presenza di Volodymyr Zelensky in collegamento dall’Ucraina.
Su questo parla anche Vauro, noto vignettista, che si espone su questa decisione. In un’intervista con AdnKronos, Vauro Senesi ha detto:
Trovo che sia una scelta squallida, Zelensky è un leader di un paese in guerra, il mainstream italiano lo continua a dipingere come l’eroe in maglietta, sembra il personaggio di un fumetto.
Vauro non le manda a dire e continua dicendo che, secondo lui, l’invito a Zelensky da parte di Amadeus e di tutta l’organizzazione del Festival di Sanremo, sia un gesto di vera propaganda bellica.
In questo momento invece, secondo il vignettista, ci sarebbe solo bisogno di parlare di pace e di diplomazia.
In merito alla presenza di Zelensky le polemiche sono state già tante: infatti, è stata anche organizzata una manifestazione dai pacifisti, in programma proprio a Sanremo l’11 febbraio.
Vauro afferma di voler partecipare, rivelando di aver firmato anche l’appello e la petizione che chiede di ritirare l’invito a Zelensky.
Non solo Vauro a non aver preso bene la notizia della presenza di Zelensky al Festival, infatti tra i personaggi noti in Italia anche altri hanno esposto la loro opinione.
Alfonso Signorini, direttore di Chi e conduttore del GF Vip, ha affermato di essere contrario a questa scelta, soprattutto perché il contesto televisivo di Sanremo non si confà secondo lui al tema bellico.
In un’editoriale sulla sua rivista, Signorini dice:
Esistono dei contesti che, seppur prestigiosi, sono stonati con la realtà della guerra. Esiste anche un rispetto per chi è in prima linea a combattere, un rispetto per chi ci ha rimesso la pelle e per tutte le famiglie che sono state private di un affetto.
Abbiamo, poi, anticipato la manifestazione organizzata dai pacifisti proprio a Sanremo, il giorno della finalissima l’11 febbraio.
Diego Costacurta, il coordinatore provinciale di CLN (Comitato di liberazione nazionale) ha invitato tutti coloro che sono pacifisti a partecipare, dicendo:
Invitiamo tutti i pacifisti d’Italia e non a presenziare ed occupare ogni singolo spazio della città, dove dare corso ad una preghiera in forma sincretica atta ad allontanare qualsivoglia utilizzo, e speculazione, di un’arte così alta come la musica nel promuovere qualsiasi atto solidale verso la guerra.
La protesta è stata organizzata dal Comitato con Pecora Nera, con l’obiettivo di contrastare la partecipazione in video conferenza di Zelensky, che dovrebbe avvenire proprio durante la finale.
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