Un detenuto del carcere di Sanremo è finito in coma per una frattura alla testa. La moglie vuole sapere cosa è successo veramente.
Sono poco chiare le circostanze del nuovo giallo avvenuto nelle carceri italiane, dove da alcuni giorni sembra esserci un boom di episodi tragici. Ricordiamo la morte di due detenute alle Vallette di Torino, ora invece parliamo di un 51enne detenuto nel carcere di Sanremo dallo scorso giugno per furto. Oltre all’importante frattura alla testa, sul corpo c’erano diverse contusioni, per questo la donna non crede all’ipotesi dell’incidente e si è rivolta a un avvocato per fare chiarezza, intanto si attendono gli accertamenti disposti dalla Procura.
Torniamo a parlare di problemi all’interno delle carceri del nostro Paese. Un detenuto nell’istituto penitenziario di Sanremo, di nome Corneliu Maxim, è finito in coma e all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, i medici hanno riscontrato delle contusioni in tutto il corpo e soprattutto una frattura alla testa per la quale è stato necessario un delicato intervento chirurgico.
La moglie del 51enne pretende verità: “Voglio capire perché mio marito rischia di morire, voglio capire cosa è accaduto in carcere”. Se ne sentono tante in questo periodo e non sarebbe un fatto raro il maltrattamento da parte di altri detenuti o un abuso di potere da parte del personale carcerario.
Si tratta solo di ipotesi ma è difficile al momento capire cosa sia realmente accaduto. Per avere le idee più chiare bisognerà aspettare gli accertamenti della Procura, intanto però ha fatto i suoi passi rivolgendosi all’avvocato Andrea Rovere.
La moglie del detenuto ha anche presentato un esposto alla Procura di Imperia e questo è stato notificato per conoscenza all’ufficio del Garante regionale dei detenuti, Doriano Saracino, che ha iniziato a raccogliere informazioni sulla vicenda. È ancora presto per trarre conclusioni, di certo però l’escalation di tragedie e fatti strani nelle carceri è sotto gli occhi di tutti.
Sono mesi delicati per le carceri italiane, si tratta di una vera e propria emergenza con 44 morti nel 2023, un dato allarmante che si porta a riflettere su cosa sta accadendo: la colpa è del sovraffollamento o di una cattiva gestione dovuta ad altri fattori? Di certo il Sappe, sindacato della polizia penitenziaria, da tempo ha denunciato che il personale è in carenza a fronte invece di sempre più ospiti.
La situazione insomma è molto difficile e non è semplice gestire tutte le rivolte e le richieste dei detenuti. Un esempio molto chiaro di come questo quadro generale può degenerare in poco tempo, o abbiamo guardando alla doppia morte nel carcere delle Vallette di Torino, dove pochi giorni fa sono morte due detenute. La prima si è lasciata morire di fame e la seconda alcune ore dopo, è stata trovata impiccata all’interno della sua cella.
Mentre la seconda è una tragedia che forse non era prevedibile, nel primo caso abbiamo una donna che non mangiava da 18 giorni ma nessuno ha segnalato la cosa alle autorità competenti che si occupano della tutela di queste persone. Qualcuno avrebbe potuto capire cosa c’era che non andava e perché la vittima abbia deciso di togliersi la vita, per ora sappiamo solo che chiedeva nei gironi scorsi insistentemente di poter vedere la figlioletta di 4 anni affidata al padre.
Sono storie che fanno male ed epiloghi che fanno riflettere, a cominciare dal ministro della Giustizia Carlo Nordio che ha visitato proprio il penitenziario torinese in seguito a questi spiacevoli eventi. Il Guardasigilli ha parlato di sconfitta personale ogni volta che si verifica una morte in carcere ma allo stesso tempo ha ribadito di avere difficoltà a trovare la soluzione a ciò. “Non ho la bacchetta magica” ha dichiarato, tuttavia ha proposto di utilizzare le caserme abbandonate per limitare il sovraffollamento e differenziare le detenzioni, così che i detenuti possano essere controllati meglio ma anche gli operatori della penitenziaria possano lavorare in condizioni più idonee.
Lo spiacevole avvenimento di oggi si aggiunge alle tragedie nelle nostre carceri, ora bisognerà capire cosa è accaduto a Sanremo e addebitare le responsabilità, qualora ci fossero.
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