Maddalena Morgante di FdI ha portato in Aula una protesta riguardante il cantante Rosa Chemical: “Canta il sesso e l’amore poligamo”.
Durante il suo intervento la deputata di Fratelli d’Italia ha attacco Rosa Chemical, accusando l’artista di portare al Festival di Sanremo una rivoluzione fluida non appropriata per il contesto. “Trasformare Sanremo, davanti a famiglie e bambini, nell’appuntamento più gender fluid di sempre è del tutto inopportuno“.
FdI contro Rosa Chemical: “Rivoluzione fluid all’Ariston”
Sanremo: da appuntamento della tv tradizionale, di Stato, a simbolo del gender fluid. E’ questo ciò che preoccupa Maddalena Morgante, intervenuta nella giornata di ieri in Aula davanti ai deputati quando si era appena consumata la bagarre sul caso Cospito. Un Festival che secondo la deputata di FdI rischia di diventare il simbolo del gender fluid, il tutto davanti agli occhi “attoniti” dei bambini. Ma gli unici occhi attoniti sono stati quelli dei colleghi deputati nel prestarsi all’ascolto di tale teorie. Eccezion fatta per gli altri membri di FdI ben inteso, che preoccupati hanno seguito con interesse il monologo; tra i più attenti il capogruppo Tommaso Foti ed Elisabetta Gardini.
Dunque non una voce fuori dal coro del gruppo, ma una concreta preoccupazione quella che il Festival della Musica che una volta era il simbolo della famiglia tradizionale, dei valori (antichi?) della nostra cultura, possa trasformarsi in uno sfogo per raccontare liberamente la propria arte.
Cantante su cui puntare il dito è Rosa Chemical, che nel suo pezzo porterà in scena frasi che inneggiano, secondo la deputata, all’amore libero, al sesso e al “porno di Onlyfans“. Tutto questo davanti ai poveri bambini – ricorda Morganti vestendo i panni della moglie del reverendo Lovejoy. “Perché nessuno pensa ai bambini?”, si preoccupa, e nel frattempo porta avanti la sua crociata e lanciando più un allarme che un appello alla Rai, di ripensare alla scelta del cantante.
A detta di Morganti le parole sono sconcertanti. Poi nel citare “Sesso, porno di Only fans e poligamia” si scusa. Ecco alcuni estratti del suo intervento: “La rivoluzione fluida era già da tempo all’Ariston; ma trasformare il Festival, un appuntamento che ogni anno tiene incollati allo schermo famiglie e bambini, emblema della tv tradizionale convenzionale, nell’appuntamento più gender fluid di sempre, è del tutto inopportuno“.
FdI prepara la prossima battaglia: gender fluid e simboli religiosi
Lasciando da parte per un attimo la clamorosa gravità qualora la Rai dovesse intervenire sulla scelta di un’artista in gara a causa del suo testo sull’amore libero e sulla “promiscuità” dopo una richiesta da parte del governo – dal punto di vista espressivo e artistico appunto – emerge innanzitutto la reale preoccupazione del famoso spauracchio della destra italiana: la teoria gender.
Che la cultura dei diritti Lgtb possa sotterrare quella “tradizionale” italiana, passando soprattutto da Sanremo e dalla “tv di Stato” a quanto pare fa rabbrividire il gruppo al governo.
E non lo nasconde Morgante alla fine della sua predica, tirando in ballo ancora il paragone con il pastore protestante de I Simpson, quando parla di “temi sensibilissimi che FdI ha da sempre contrastato”.
Ormai da tempo Sanremo si è trasformato in una “propaganda a senso unico” continua ancora la deputata, che “mina l’identità dell’uomo e della donna, e che porta alla dissociazione dei più importanti simboli religiosi“. Si conclude così la predica della Morgante, con FdI che invece di raccogliere i cocci di un’Aula spaccata dai dissidi sul caso Cospito – prepara ancora una volta la propria personalissima battaglia.