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La statua di Santa Bibiana del Bernini è stata rimessa nella nicchia dell’omonima chiesa dell’Esquilino, noto quartiere di Roma, dopo un complesso restauro che ha permesso all’opera di ritrovare l’originaria posizione prevista dal suo autore. I lavori sono stati finanziati dal Vicariato di Roma, proprietario della scultura, e da Piazza Vittorio Aps, di cui fa parte la Fondazione Enpam che ha contribuito in maniera determinante e che ha illustrato i complessi lavori eseguiti dalla Conservazione dei Beni Culturali con la sorveglianza della Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma.
La statua di Santa Bibiana è l’opera prima del Bernini architetto, commissionatagli nel 1624 da Papa Urbano VIII. Il fascio di luce proveniente da un finestrone alla sua sinistra, creato con un sapiente artificio per convogliare i raggi del sole del mattino, illumina di nuovo il volto della statua che adesso guarda a Dio Padre affrescato sulla volta soprastante. L’opera è stata benedetta nel corso di una affollata cerimonia, officiata da monsignor Gianrico Ruzza, segretario generale del Vicariato di Roma e vescovo titolare di Subaugusta e ausiliare di Roma centro.
La Fondazione Enpam, impegnata nella riqualificazione del quartiere anche con altre iniziative come le ‘Notti di Cinema’, “vuole dare un contributo a Piazza Vittorio e a tutto il quartiere, in linea anche con il nostro obiettivo che è quello della sicurezza sociale”, spiega il presidente Alberto Oliveti. L’idea è quella di dare decoro e sicurezza a un’area centrale della capitale che spesso viene percepita come periferica per il suo degrado.
“Piazza Vittorio – aggiunge il presidente di Piazza Vittorio Aps nonché vicepresidente di Fondazione Enpam, Giampiero Malagnino – è una delle piazze più grandi e più belle di Roma e vorremmo che fosse più fruita, sia dai cittadini sia dai turisti”. E annuncia di avere presentato alle istituzioni “un progetto di videosorveglianza della piazza per la sicurezza dei cittadini, che noi sosterremo economicamente. Attendiamo una risposta”.
L’auspicio è che il ricollocamento della statua richiami l’attenzione non solo sulla chiesetta dell’Esquilino che custodisce anche un prezioso ciclo di affreschi di Pietro da Cortona, altro grande ‘nunzio’ del Barocco, ma su tutto il quartiere e sui tesori d’arte che si possono ammirare, come il Tempio di Minerva Medica, “in degrado anche per le vibrazioni causate dal trenino delle Laziali. E’ assurdo – sottolinea il soprintendente Francesco Prosperetti – che con la Metro C operativa funzionino ancora quei trenini”.
Tornando al restauro, una volta rimossa e portata alla Galleria Borghese, la statua ha rivelato aspetti totalmente inediti della tecnica di Bernini ai restauratori, che già quando l’hanno esaminata per la prima volta nella chiesa, si sono accorti “che aveva delle incongruenze – racconta la restauratrice Maria Grazia Chilosi – Sapevamo che Bernini dava estrema importanza alla ricostruzione scenica del contesto in cui collocava le sue statue, ma in quella nicchia Santa Bibiana guardava in un punto a caso”. Una volta esaminata, i restauratori hanno rilevato dei danni alla scultura che testimoniavano vari spostamenti e, a ogni ricollocazione, un’indebita rotazione che ne aveva alterato l’equilibrio prospettico. Attraverso disegni della statua realizzati all’epoca di Bernini e altri documenti, nonché grazie a un ulteriore finanziamento dell’Enpam, i restauratori sono riusciti a risistemare il basamento e a collocare la statua nella posizione esatta in cui l’aveva posta Bernini.
In collaborazione con AdnKronos
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