Le piogge degli ultimi giorni hanno provocato il crollo di un’ala del cimitero di Sant’Agata dei Goti, in provincia di Benevento.
Al momento si contano almeno un centinaio di bare finite nel torrente. Sul posto sono intervenuti i vigili della Polizia municipale e i Carabinieri della stazione di Sant’Agata de’ Goti, che hanno posto sotto sequestro l’intera area.
Un crollo simile si era verificato qualche mese fa anche al cimitero di Poggioreale, Napoli. Lo scorso ottobre infatti è crollata buona parte dell’edificio di quattro piani della Congrega della Resurrezione, quando le bare sono rimaste in bilico nel vuoto per diverso tempo. Il 5 gennaio dello scorso anno vennero distrutte da un crollo altre due congreghe di quello stesso cimitero, quella di San Gioacchino e quella dei Dottori Bianchi e in quel frangente furono 300 i loculi che finirono al suolo. In quel caso, il crollo fu da addurre allo svuotamento di una falda acquifera.
Ancora un crollo nei cimiteri campani. Questo pomeriggio al cimitero di Sant’Agata dei Goti, provincia di Benevento, è crollata un’ala della struttura, e diverse bare, almeno un centinaio, sono finite nel torrente limitrofo. Sul posto sono intervenuti i vigili della Polizia municipale e i Carabinieri della stazione di Sant’Agata de’ Goti, che hanno posto sotto sequestro l’intera area.
“Se, come viene riportato, la zona era da tempo monitorata vogliamo chiarezza su quanto accaduto, perché scene macabre e irriverenti come queste non accadano mai più”
ha detto il sindaco del paesino campano, Salvatore Riccio.
Un crollo simile si è verificato lo scorso ottobre anche al cimitero di Poggioreale, Napoli, quando è finita giù buona parte dell’edificio di quattro piani della Congrega della Resurrezione e le bare sono rimaste in bilico per diversi giorni. Il 5 gennaio dello scorso anno vennero distrutte da un crollo altre due congreghe del cimitero, quella di San Gioacchino e quella dei Dottori Bianchi e in quel frangente furono 300 i loculi che finirono a terra. In quel caso, il crollo fu da addurre allo svuotamento di una falda acquifera.
Lo scorso luglio, la Procura partenopea ha emesso 20 avvisi di garanzia con le ipotesi di reato di crollo colposo e omissione di lavori in costruzioni che minacciano rovina, in relazione ai fatti dello scorso gennaio.
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