Quella di Jessica, 34enne sarda, è una storia di discriminazione. Avrebbe dovuto fare la madrina a un battesimo, ma il prete di una parrocchia di Carbonia non glielo ha permesso. La ragione sarebbe la sua omosessualità. ‘Sono gay, il prete non mi fa fare la madrina. Vergogna’, ha dichiarato Jessica. Il suo non è soltanto un grido di protesta, ma l’annuncio di una battaglia legale.
Jessica ha dato sfogo sui social network al suo risentimento per il diniego ricevuto dal sacerdote: ‘Oggi mi è stato negato il diritto di fare da madrina, solamente per il fatto che sono sposata con una donna con rito cattolico ecumenico all’Arcigay di Napoli’.
La 34enne spiega che il prete si è rifiutato categoricamente di rilasciarle il nullaosta per fare la madrina di battesimo. Senza quel documento, indispensabile se si è di un’altra chiesa, non avrebbe mai potuto fare nulla.
‘Mi rifiuto di far parte di questo mondo, di questa vita, di far parte di questa categoria chiamata uomini, persone. Vergogna, l’amore è uno, il Signore è uno. Questa la chiamo discriminazione, la chiamo umiliazione. Non ho parole per definire tutto questo’. Queste, le amare parole della 34enne.
Dopo la disillusione, in Jessica si è fatta strada la rabbia: ‘Andrò avanti con questa cosa e prenderò provvedimenti, non finirà così. Chiedo a tutti di condividere e far vedere e capire in che mondo stiamo vivendo’. La sua intenzione è quella di rivolgersi a un avvocato, che a sua volta chiederà un incontro col vescovo.
Sulla vicenda è intervenuta anche la compagna Michela: ‘È un fatto disarmante e discriminatorio, sembra fatto per dispetto. Quando è uscita dalla chiesa e mi ha raggiunta nell’automobile, mia moglie stava per scoppiare in lacrime, poi in lei ha prevalso la rabbia’.
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