Questa mattina, alle 05:20 del 14 giugno 2022, è stato finalmente portato in salvo lo speleologo di trent’anni intrappolato da due giorni in una grotta in Sardegna per via di una frattura alla gamba.
Lo speleologo, un ragazzo di Cagliari di trent’anni, è stato tratto in salvo dopo due giorni di operazioni per riuscire a liberarlo.
La caduta a 180 metri di profondità
Il fatto è avvenuto nella giornata di domenica 12 giugno: il ragazzo, insieme ad altri cinque colleghi, era andato in esplorazione della grotta S’Edera a Urzulei, in Ogliastra nella regione di Nuoro (Sardegna).
Appena entrato nella cavità è scivolato, sprofondando di centottanta metri e a cinquecento metri dall’entrata della grotta chiamata Pozzo della Grande Marmitta, riportando una frattura alla gamba, che lo ha immobilizzato impedendogli di proseguire l’esplorazione.
I soccorsi sono stati avvisati dai compagni speleologi del ragazzo subito dopo la caduta.
Le operazioni di salvataggio sono durate due giorni
Le operazioni di salvataggio dell’infortunato sono state particolarmente complesse: ci sono voluti circa novanta tecnici specializzati del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) per riuscire a tirar fuori lo speleologo.
Per essere in grado di far passare la barella nella cavità c’è stato bisogno dell’intervento dei tecnici di soccorso speleologico qualificati nell’utilizzo di micro cariche esplosive per riuscire a deostruire il passaggio.
I tecnici di soccorso speleologico sono arrivati da molte regioni d’Italia, quali la Campania, il Friuli Venezia Giulia, il Lazio, la Lombardia, il Piemonte e l’Umbria; grazie anche alla collaborazione dell’Aeronautica Militare che ha fornito un elicottero decollato da Pratica di Mare, una frazione del comune di Pomezia, una città vicino Roma.
Ulteriori tecnici specialisti sono arrivati dalla regione Toscana e dalla regione Lazio fornendo ulteriore supporto logistico nelle manovre di recupero del trentenne.
Lo speleologo, poco dopo l’allerta dei soccorsi da parte dei colleghi, è stato raggiunto dai sanitari e dai tecnici del CNSAS che lo hanno tenuto al caldo in una tenda e lo hanno stabilizzato per tutte le ore che sono servite per riuscire a liberarlo.
Dopo quarantotto ore di lavori il ragazzo è stato finalmente liberato e trasportato con l’elisoccorso di Olbia al pronto soccorso di Brotzu a Cagliari.
L’uomo oltre all’arto fratturato che lo ha bloccato all’interno della grotta non ha riportato altre ferite più gravi.
L’intervento di soccorso è avvenuto in collaborazione con il personale dei Carabinieri di Lanusei, dei Vigili del Fuoco e con il personale dell’Azienda Regionale Emergenza Urgenza Sardegna (AREUS).