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Satanismo in Italia, è allarme: i casi più famosi

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Esiste davvero un allarme satanismo in Italia? I casi di cronaca degli ultimi anni hanno mostrato un volto misterioso e oscuro della provincia italiana, ragazzini spesso non ancora maggiorenni, che in nome di una credenza, hanno commesso omicidi, violenze, vessazioni. L’ultimo caso arriva da Roma e risale al 17 maggio 2013, quando Micole, studentessa di Medicina di 21 anni originaria della Calabria, si toglie la vita gettandosi dal quinto piano di un palazzo al Trionfale. “Mi hanno rovinata le sette”, è il laconico messaggio lasciato dalla giovane di un foglietto di carta vicino alla finestra. Un suicidio con troppi lati oscuri, su cui gli inquirenti hanno mantenuto il massimo riserbo, mentre continuano a indagare sul caso per istigazione al suicidio.

Micole era originaria di un piccolo paese nella provincia di Cosenza: era arrivata a Roma per studiare Medicina, era una studentessa brillante, senza grandi problemi, o almeno così sembrava, fino al giorno del suicidio. Cosa avrebbe mai potuto spingere una ragazza normale a lanciarsi dal quinto piano di un palazzo? La verità, secondo la Procura, potrebbe essere nascosta in quella frase, quel “Mi hanno rovinato le sette”, che Micole ha voluto lasciare prima di gettarsi. Si indaga ancora, si cerca di capire a cosa si riferisca con la parola “sette”. Il timore è che si possa trattare di satanismo: come Micole, altri ragazzi, si sono tolti la vita perché finiti in sette sataniche, sia come vittime che come carnefici.

Il fenomeno del satanismo in Italia
Le pagine di cronaca hanno spesso raccontato fatti legati al satanismo. Con il termine si indicano quei movimenti religiosi che venerano Satana, la figura che nella Bibbia incarna il diavolo, il Male.

Sociologi, psicologici ed esperti delle forze dell’ordine hanno indagato sul fenomeno soprattutto alla luce di alcuni fatti di cronaca, come il caso delle Bestie di Satana. Secondo la classificazione messa a punto da Massimo Introvigne, sociologo tra i massimi conoscitori di fenomeni e movimenti religiosi, si possono individuare quattro grandi gruppi: il satanismo razionalista, in cui Satana è il simbolo del Male in una versione contraria al racconto biblico e anticristiana; il satanismo occultista, che accetta la visione del mondo cristiana e lo schieramento dei demoni dalla parte dei diavolo; il satanismo acido, in cui il culto del demonio è la scusa per efferati crimini, uso di droghe, orge e abusi sessuali ‘rituali’; il Luciferismo, ossia il culto di Lucifero come aspetto necessario del sacro.

In Italia, il fenomeno sembra in crescita e non solo per i casi di cui parlano i media. Nel giugno 2013 un primo allarme è stato lanciato da Maria Grazia Bocchino, dirigente Responsabile Divisione Analisi del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato. Secondo gli studi la diffusione del satanismo acido è in crescita anche grazie al web, con cui gli adepti ottengono una maggior esposizione e raggiungono più facilmente un pubblico di adolescenti.

L’area di maggior concentrazione è il Nord Italia, con particolare riferimento al Piemonte e all’area di confine con la Liguria. Crescono i ‘like’ su gruppi Facebook dedicati al satanismo, ma è difficile dare numeri precisi della diffusione. “Chi fa parte di queste sette, almeno tra gli adulti è abbastanza conscio di essere discretamente osservato dalle forze dell’ordine”, spiega Introvigne. A ciò si aggiunge il fatto che molti adepti sono giovanissimi, spesso minorenni, più difficili da rintracciare, ma spesso coinvolti in crimini anche efferati.

Le Bestie di Satana

Il caso più famoso legato al satanismo è quello delle Bestie di Satana. La vicenda ha profondamente scosso l’opinione pubblica italiana, valicando i confini nazionali e mostrando il volto oscuro della tranquilla vita di provincia. La fine arriva nel 2007 quando i membri della setta, dediti al satanismo acido, sono stati condannati in via definitiva per gli omicidi e l’occultamento di cadavere di Mariangela Pezzotta, Chiara Marino, Fabio Tollis e del suicidio indotto di Andrea Bontade.

In carcere finiscono Nicola Sapone (due ergastoli e isolamento per 18 mesi; Paolo Leoni detto ‘Ozzy’ (ergastolo e isolamento per 9 mesi); Elisabetta Ballarin (23 anni di carcere); Eros Monterosso (27 anni e 3 mesi); Marco Zampollo (29 anni e 2 mesi): Pietro Guerrieri (12 anni e 8 mesi), Mario Maccione (19 anni e 6 mesi) e Andrea Volpe a 20 anni per aver collaborato con gli inquirenti.

Sapone e Leoni erano i capi carismatici di questa setta, attiva dalla seconda metà degli anni Novanta nel varesotto, tra Dairago, Busto Arsizio e i boschi limitrofi tra Golasecca e Mezzana Superiore. Alcol e soprattutto droghe erano alla base della setta: la devozione a Satana era la scusa sotto cui agire per rituali al limite del sadismo, in un vortice di violenze e depravazione.

Il vaso di Pandora viene scoperchiato nel 2004 dal ritrovamento del corpo di Mariangela Pezzotta, ex ragazza di Volpe, colpevole agli occhi della setta di volerne uscire e di sapere troppo sulla scomparsa di Chiara Marino e Fabio Tollis, due ex membri di cui si persero le tracce nel 1998. Il ritrovamento della giovane nello “chalet degli orrori” a Golasecca, il cedimento di Volpe e le indagini successive hanno portato alla scoperta dei corpi dei due giovani, barbaramente uccisi dalla setta e al loro ruolo nel suicidio di Andrea Bontade, avvenuto sempre nel 1998.

Secondo gli inquirenti, il gruppo potrebbe essere responsabile di diciotto omicidi e suicidi avvenuti in quegli anni nella zona tra il milanese e il varesotto: in corso i processi bis su cui però c’è lo stretto riserbo degli inquirenti.

Le ragazze di Satana

Il sei giugno 2000, suor Maria Laura Mainetti esce dal convento a Chiavenna per incontrare Ambra Gianasso, 17 anni: la ragazza le ha raccontato di essere stata violentata e di esser incinta e ha bisogno del suo consiglio. In realtà è una trappola: arrivata nel parco delle Marmitte dei Giganti, la religiosa viene uccisa dalla ragazza, che l’aspettava nel parco con le amiche Veronica Pietrobelli e Milena De Giambattista, di 17 e 16 anni. Una mattonella in testa e poi 19 coltellate: suor Maria Laura viene trucidata “in onore a Satana”, come confesseranno le giovanissime assassine. Le tre ragazze avevano iniziato a praticare riti satanici, compreso un patto di sangue, e avevano deciso di immolare un religioso. Avevano pensato al parroco del paese, ma era troppo corpulento: così la scelta è caduta sulla suora, minuta e piccola, che non ha potuto opporre resistenza.

I suicidi sospetti nel liceo di Saluzzo
Al liceo Soleri di Saluzzo, in provincia di Cuneo, non c’è solo il caso del professore Valter Giordano, arrestato nell’agosto 2013 con l’accusa di aver fatto sesso con due alunne.

Sulla scuola aleggia il mistero di 5 suicidi “sospetti”, avvenuti tra il 2004 e il 2011, che portano alla pista del satanismo. Le indagini che hanno portato al professore sono infatti partite da una denuncia del 2012 alla Procura da parte dei genitori di un ragazzo che frequentava la classe del professore.

Mio figlio frequenta la IV B del liceo Soleri. Si comporta in maniera assurda. Non mangia, non dorme, cerca di non fare pipì, disegna croci rovesciate. Fa temi sulla necrofilia, dice di essere satanista. Abbiamo saputo che già un’altra allieva, morta suicida nel 2004, aveva confidato al professor Giordano di essere seguace di Satana”, racconta la madre del giovane agli inquirenti. Si riferisce a Paola V., 18 anni, che si faceva chiamare “Vampire”: la ragazza si è uccisa nel 2004, ma aveva confidato al professore di essere satanista.

Il professor Giordano mi ha detto di aver saputo che sul suicidio di Paola Vairoletti c’era un patto del silenzio”, dirà un testimone chiave nell’indagine. Si scava nella vita dell’uomo, nelle sue azioni e telefonate e ci si imbatte nel reato a sfondo sessuale, perdendo di vista l’altra pista, quella del satanismo.

Dopo Paola ci sono stati altri quattro suicidi, l’ultimo, quello di Kim, nel 2011. Nel liceo qualcuno sa, ma tace. La professoressa di religione Maria Angela Calamia, scrive una lettera e parla apertamente di quattro alunni della IV B, la stessa classe del professore, dediti al satanismo.

Per questo, dice, in una lezione propose tra i temi di un elaborato quello legato al satanismo: voleva stanarli, come spiegò al Fatto Quotidiano. “A me hanno detto testuali parole: ‘Noi siamo satanisti autodidatti. Non apparteniamo a nessun gruppo. Approfondiamo la spiritualità’”, ricorda la professoressa.

Sul caso ora indaga il procuratore Maria Cristina Bianconi che vuole vederci chiaro: qualcuno sapeva del satanismo nella scuola, qualcuno ha coperto tutto e qualcuno potrebbe essere colpevole della morte di quattro ragazzi.

Lorena Cacace

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