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Mentre continua la questione degli sbarchi clandestini in Italia 2014, l’operazione Mare Nostrum si appresta a chiudere i battenti. E’ d’accordo il Premier e la chiusura è stata resa nota dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano, in un’informativa alla Camera. Le autorità europee avevano chiesto alla missione italiana di affiancare la Triton di Frontex, che avrà inizio il prossimo 1 novembre. L’operazione dovrebbe costare circa 3 milioni di euro, ma Angelino Alfano ha specificato che a pagare non potrà essere soltanto l’Italia.
Oltre al nostro Paese ci sono 19 Stati che parteciperanno alla nuova operazione. Intanto Mare Nostrum verrà chiusa, anche se è stato specificato che l’Italia continuerà a prestare i soccorsi in mare.
Gli sbarchi del 2014
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Le navi della Marina Militare e della Guardia Costiera hanno soccorso, nel Mediterraneo, dall’inizio dell’anno, oltre 85 mila tra uomini, donne e bambini. Le domande di asilo sono state finora 25mila. Nei centri del Viminale ed in quelli allestiti dai Comuni sono attualmente ospitati 40mila migranti. Da ricordare i circa 2.800 migranti che hanno raggiunto le coste italiane durante la notte del 30 maggio scorso. In poche settimane si sono registrati 5000 migranti soccorsi. E’ stato dunque ampiamente superato il record di 63mila immigrati che era stato registrato nel 2011. Gli studiosi del fenomeno temono la possibilità che si arrivi a toccare le 100 mila presenze molto prima della fine di dicembre. A scappare dai loro Paesi sono soprattutto eritrei e siriani, seguiti da gambiani, maliani e nigeriani. Secondo i dati diffusi dal Viminale, in relazione all’immigrazione, dall’1 agosto 2013 al 31 luglio 2014 sono state esaminate 35.424 domande di protezione internazionale che riguardano proprio gli sbarchi dei migranti.
Le polemiche con l’Ue
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L’emergenza degli sbarchi si fa sempre più preoccupante e il governo italiano continua a chiedere che l’Europa si assuma le sue responsabilità. Già il premier Matteo Renzi aveva usato parole dure nei confronti dell’Europa. Il trend migratorio è in crescita, come ha spiegato più volte anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano. La gran parte delle partenze (oltre il 90%) avviene dalle coste della Libia, dove l’instabilità politica impedisce qualsiasi tentativo di controllo. Eritrei e siriani le nazionalità più rappresentate.
Il ministro Alfano ha minacciato di defalcare il costo dell’operazione Mare Nostrum dai contributi che il nostro Paese dà all’Unione europea, mentre il ministro della difesa Roberta Pinotti chiede che l’Ue “non sia soltanto quella dei vincoli per i pescatori ma anche quella che ci consente di affrontare il problema dell’immigrazione con una condivisione. L’Italia non deve rimanere più sola“. Dal Vaticano si è fatto sentire anche il presidente della Cei, Angelo Bagnasco: “Se l’Europa vuole presentarsi come “casa comune” e non un insieme di interessi dove chi è più forte prevale, non può tirarsi indietro e guardare infastidita“.
Alla vigilia del Semestre di Presidenza Europeo, Matteo Renzi ha usato ancora parole dure verso l’Ue: “Se l’Europa si volta dall’altra parte davanti al dramma degli immigrati morti nel Mediterraneo è un’Europa non degna“. A giudizio del premier, dunque, “Mare nostrum non può essere solo nostrum, dell’Italia, deve essere invece un’iniziativa europea. A Reggio Calabria mi ha colpito il racconto di un pescatore che ha spiegato come l’Europa imponga le modalità di pesca del pesce spada, entrando nei dettagli e creando problemi. Ecco, un’Europa che ci dice tutto del pesce spada ma che si gira dall’altra parte di fronte ai migranti morti, di sicuro va cambiata. Va resettata e sintonizzata sulle onde dell’umanità“.