Più della metà dei soccorsi in mare sono stati effettuati dalla Guardia Costiera, ma il Governo pensa alle Ong: il 2023 è già record.
Più della metà degli sbarchi arrivano a terra grazie ai salvataggi delle Guardia Costiera, anche se il Governo punta ancora alle Ong. Sono già più di 3mila gli sbarchi nel 2023, una crescita dieci volte maggiore allo scorso anno secondo i dati del Viminale.
Sono 3.673 le persone sbarcate in Italia nei primi giorni di questo 2023 già record. Lo dicono i dati, che evidenziano un divario immenso con un 2022 che pure ha fatto ritornare la politica all’attenzione sui migranti.
Un aumento di 10 volte quello dell’anno precedente in termini di numeri, che nel 2022 vedevano 378 persone arrivate alla stessa data, mentre 287 nel 2021. Numeri ai quali sarebbe riduttivo dare le colpe alle Ong, che il Governo insiste a individuare come capri espiatori.
Il famoso pull factor non sta in piedi, dato che le imbarcazioni che effettuano salvataggi in maniera più consistente sono quelle delle Guardie Costiere, non le Ong che ricoprono appena il 10% degli interventi in mare.
L’insistenza del governo sulle Ong si traduce proprio nel decreto-legge mirato a far rispettare il diritto internazionale, che sarà inapplicabile proprio con le norme garantire anche dalla Costituzione, e che come unica risorsa avrà quella di spedire le navi verso il Centro-Nord, lontane giorni di navigazioni dalle coste più vicine.
E’ quanto sta accadendo alla Ocean Viking in queste ore, che viaggia nella tempesta verso Ancona dopo aver effettuato il salvataggio. Una scelta dunque poco sensata, considerando che la Guardia Costiera continua a far sbarcare sia in Sicilia che in Calabria, e poco producente per una maggioranza che si era insediata promettendo la fine della pacchia.
Gli sbarchi, nel dettaglio, sono aumentati dal dopo pandemia in maniera esponenziale. Nel 2021 si erano registrati 67mila casi, nel 2022 più di 100mila, lo scorso dicembre erano più del doppio del dicembre del 2021. Ma la colpa ancora una volta attribuita alle navi umanitarie non risulta un’ipotesi veritiera. La stragrande maggior parte dei salvataggi, con 2000 in 10 giorni su 3.673, li ha portati avanti la Guardia Costiera nel 2023, e non solo in acque italiane.
Le promesse, tra Piantedosi e Giorgia Meloni, tra blocchi navali – ovviamente non arrivati – non sono state rispettate, piuttosto ennesime figuracce internazionali. Lo stesso Premier lo aveva spiegato, quasi sventolando bandiera bianca: “Il blocco è una missione europea”.
Tornando alla Ocean Viking, il repsonasnbile Medico Rebecca ha da poco divulgato un messaggio, confermando che la nave è in viaggio tra la tempesta verso Ancora e che le condizioni meteo tenderanno a peggiorare.
“Stiamo attraversando una tempesta“, si legge nella nota. La nave umanitaria ha effettuato il salvataggio di 37 persone, tratte in salvo lo scorso 7 gennaio. A bordo della nave farmaci e medicine, fa sapere ancora Rebecca, mentre l’arrivo è previsto per le 20 di domani 10 gennaio.
La nave si trova al largo delle coste di Santa Maria di Leuca, e già le onde – si legge nel messaggio – sono alte circa due metri con un forte vento sui 40 nodi. Le visite a bordo sono state effettuate per la maggior parte dei presenti a bordo, che avevano riportato ferite a causa dell’esposizione al carburante. Le condizioni climatiche potrebbe inoltre incidere su un gruppo di persone già particolarmente provate e vulnerabili a questo punto.
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