Una ragazza musulmana studentessa della Colonia High School, in New Jersey, è stata presa di mira da un compagno di scuola che ha condiviso un video in cui l’ha paragonata ai jihadisti dell’Isis. La ragazza, che nel frattempo si è diplomata (i fatti risalgono a giugno scorso, anche se la notizia ha ripreso a circolare in Rete) aveva denunciato l’episodio di cyberbullismo alla preside della scuola, che però non aveva ritenuto necessario prendere provvedimenti.
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La giovane Saira Ali indossava l’hijab, il velo che copre i capelli e lascia scoperto il viso, quando un suo compagno di scuola l’ha ripresa e ha condiviso il video in maniera anonima usando l’app Snapchat, aggiungendo come commento la scritta Isis e un’emoticon con i cuoricini. Lei ha poi postato un’immagine su Twitter in cui esprimeva tutto il suo disappunto per essere stata sbeffeggiata. La scuola ha successivamente svolto delle indagini insieme alle autorità che hanno stabilito che questo non sarebbe un caso di bullismo o di intimidazione, né di incitamento all’odio razziale.
”Evidentemente, secondo l’Anti-Bullying Bill of Rights Act, è accettabile scattare foto di sconosciuti e postarle in rete accompagnandole con calunnie e falsità. Questo è il mondo che ci aspetta se Donald Trump dovesse diventare presidente”, ha scritto per risposta su Facebook la 18enne.
Le autorità le hanno spiegato che non è stato possibile risalire all’autore del filmato perché su Snapchat si cancellano automaticamente dopo un breve periodo di tempo. Quindi, non è stato possibile risalire al colpevole.
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