Stava facendo una gita nel bosco con alcuni amici quando fu assalita ed uccisa da un branco di cani. Lei si chiamava Simona ed aveva solo 21 anni. Oggi qualcosa si è mosso nel processo che la vede come vittima protagonista.
Ad esser condannato è stato un pastore che non aveva curato il su branco. Ciò che colpisce è che è stato condannato solo a 3 anni di carcere. Ripercorriamo la vicenda.
Simona aveva solo 21 anni quando è stata assalita ed uccisa da un branco di cani mentre era in gita con gli amici per i boschi. Ad esser condannato, alla fine del processo, è stato un pastore, tale Pietro Rossomanno, di 47 anni. L’accusa mossa verso di lui è quella di omicidio colposo.
La giovane Simona Cavallaro si trovava nella pineta di Monte Fiorino a Satriano, nel Soveratese, quando avvenne la tragedia. Anche se il pastore è stato condannato a 3 anni di carcere, l’accusa per lui ne aveva chiesti ben 15. I cani che hanno provocato la morte della ragazza, stando alla ricostruzione effettuata dalle indagini, erano stati messi da Rossomanno a difesa del suo gregge.
Al pastore erano contestati anche altri reati, fra i quali quello di introduzione ed abbandono di animali, ma anche quelli di invasione ed occupazione abusiva di terreni. Non solo la condanna per il pastore, ma anche per sua madre, imputata con lui nel processo. La donna, 68 anni, è stata condannata ed accusata di invasione e occupazione abusiva di terreni, una condanna che l’ha portata ad ottenere 8 mesi di reclusione.
Ma cosa successe, esattamente, quel giorno? Simona era in gita sulle montagne nei pressi di Soverato con alcuni suoi amici quando, mentre stava passeggiando, è stata aggredita ed assalita da un branco di almeno 10 cani. Le ferite che ne riportò da quell’assalto, erano così profonde che fu inutile anche la corsa in ospedale ed il tentativo dei medici di salvarla.
Simona, quel giorno, era lì per una scampagnata con gli amici e, aveva deciso di addentrarsi nel bosco insieme ad altre persone, per passeggiare. Lei ed un’altra persona del gruppo furono, improvvisamente, assaliti dal branco di cani. Per Simona, non ci fu nulla da fare. A nulla servirono le urla e le richieste di aiuto della ragazza che si trovò circondata dai cani e non riuscì ad allontanarsi.
La persona che era con lei riuscì a salvarsi cercando rifugio in un capanno vicino. Le indagini sono state lunghe e complesse, ma alla fine hanno portato all’individuazione del pastore di 47 anni. Suo era il branco di cani messo a guardia del suo gregge. Per questo, come dicevamo, anche se l’accusa aveva chiesto 15 anni di reclusione, è arrivata comunque una condanna a 3 anni.
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