Scabbia: quali i sintomi, il contagio e la cura? Se ne parla molto in questi ultimi giorni, in seguito all’enorme ondata migratoria che sta coinvolgendo il nostro Paese. C’è grande panico, ma in realtà non bisognerebbe fare inutili allarmismi, anche perché da questa infezione della pelle si guarisce con grande facilità. Si trasmette attraverso un acaro, il Sarcoptes Scabiei, ma non è facile contrarla. L’acaro vive sotto la pelle perché si riproduce ad una temperatura di circa 37 gradi. Non riesce a sopravvivere a temperature più alte o più basse.
I sintomi
I sintomi della scabbia si manifestano con delle tracce, come se fossero delle linee ondulate e rossastre sulla superficie della pelle. Sono concentrate soprattutto attorno al polso e tra le dita. Si può sviluppare anche un’eruzione cutanea con un eritema con pustole rosse. I soggetti provano una grande sensazione di prurito e le pustole si rompono quando vengono grattate. In questo caso la pelle può diventare coperta di croste.
Il contagio
Il contagio della scabbia avviene attraverso il contatto prolungato tra la pelle oppure mediante rapporti sessuali con una persona infetta. L’infezione, però, non si trasmette in maniera facile. Gli acari non volano e non saltano. L’eventualità che si trasmetta attraverso il contatto con oggetti, come vestiti e biancheria, è sicuramente molto più rara. Per evitare il contagio, basta lavare i vestiti a 90 gradi e non occorre buttare via nulla.
L’acaro può morire direttamente se si espone il materasso a lungo al sole e si batte ripetutamente. Il contagio non è legato a cattive condizioni igieniche, perché può capitare di contrarre l’infezione sia a chi si lava troppo che a chi si lava troppo poco. Se non si indossano i vestiti infettati o non si dorme sul materasso, sul quale ha dormito una persona con la malattia, sicuramente il contagio non avviene.
La cura
La diagnosi è facile, perché si fa ad occhio, osservando le lesioni provocate dalla patologia. La cura della scabbia è semplicissima. Si utilizzano fondamentalmente due pomate. La prima è il benzoato di benzile al 20 per cento e la seconda è la permetrina al 5 per cento. Quest’ultima è un antiparassitario. Entrambi i farmaci sono molto efficaci: la prima pomata si utilizza per 3 giorni, la seconda una sola volta per 8 ore. Poi bisogna lavarsi ed eventualmente il trattamento si può ripetere ad una settimana di distanza. La guarigione si vede fin da subito, quando non compaiono segni visibili dopo 24 o 48 ore.
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