Le scadenze fiscali del 16 giugno 2014 non sono affatto da sottovalutare. La giornata è stata definita nera per tutte le imposte che i contribuenti hanno dovuto pagare allo Stato. Quest’ultimo ha avuto la possibilità di accaparrarsi 54,5 miliardi di euro complessivamente, mentre gli italiani sono diventati ancora più poveri. Giornate come questa fanno pensare al Governo di rivedere il sistema, nella prospettiva di una maggiore semplificazione e di una vera e propria riforma del Fisco.
E’ stato proprio il Presidente del Consiglio ad annunciare l’avvio dell’analisi del decreto legislativo relativo alla semplificazione fiscale. Molte novità ci saranno a partire dal 2015 e, secondo il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, l’esecutivo vuole da un lato semplificare il sistema tributario e dall’altro spostare il carico fiscale, per assicurare maggiore crescita e lavoro.
Saldo e acconto Irpef
Una delle scadenze del 16 giugno è stata quella relativa all’Irpef. Il tutto ha riguardato in particolare i contribuenti che presentano la dichiarazione dei redditi con il modello Unico. In questo caso, infatti, si è effettuato il versamento dell’Irpef. Il pagamento è avvenuto senza la presenza di maggiorazioni. Si parla in particolare del saldo del 2013 e dell’acconto dell’anno in corso. In alternativa si è potuto pagare la prima rata dell’acconto 2014, scegliendo il versamento dilazionato.
Addizionali comunali e regionali
Altro pagamento effettuato è stato quello delle addizionali comunali e regionali dell’Irpef. Anche in questo caso si è trattato del saldo per l’anno scorso e dell’acconto per il 2014. Chi ha scelto il pagamento in due rate ha potuto pagare, entro il 16 giugno, la prima rata. Naturalmente, anche in questo caso, i contribuenti interessati sono coloro che hanno presentato la dichiarazione dei redditi con il modello Unico.
Tasi
Anche per la Tasi la scadenza è stata il 16 giugno, per quanto riguarda la prima rata da pagare. Ma non in tutti i casi si è dovuto procedere al versamento. E’ stato, infatti, stabilito dal Governo che il pagamento doveva avvenire solo nel caso in cui il Comune ha deliberato l’aliquota entro il 23 maggio e nel caso in cui la delibera sia stata pubblicata sul sito del Ministero dell’Economia entro il 31 maggio. Nella maggior parte dei casi questo non è avvenuto e in questo caso la prima rata dovrà essere pagata entro il 16 ottobre.
Imu
E’ scaduta il 16 giugno la prima rata dell’acconto dell’Imu, la tanto discussa imposta municipale unica sugli immobili. Il provvedimento, in questo caso, non interessa i proprietari di un’abitazione principale, visto che il pagamento avviene per le seconde case e gli edifici differenti rispetto all’abitazione principale.
Irap
Anche nel caso dell’Irap la scadenza è stata quella del 16 giugno. Bisognava pagare entro questo termine, senza maggiorazioni, il saldo dell’Irap per l’anno 2013 e la prima rata dell’acconto per il 2014. L’Irap è l’imposta regionale sulle attività produttive, istituita il 15 dicembre 1997 dal Governo Prodi. In particolare si tratta di un’imposta che colpisce il valore della produzione delle imprese.
Cedolare secca
Una scadenza anche per coloro che hanno dato una casa in affitto. E’ stata da pagare, infatti, l’imposta sostitutiva (la cedolare secca). In particolare ci si riferisce al saldo del 2013 e all’acconto del 2014, o, in alternativa, la prima rata dell’acconto, nel caso in cui viene scelto il pagamento a rate.
Iva
Il pagamento dell’Iva mensile scadeva il 16 giugno. Hanno dovuto pagare i contribuenti che versano questa imposta ogni mese, relativamente, in questo caso, agli incassi di maggio. L’Iva è l’imposta sul valore aggiunto, che viene applicata in ogni momento della produzione o dello scambio di beni e servizi. Si tratta di un tributo trasparente, perché distinguibile in ogni operazione, e generale, perché si applica a tutti i beni e i servizi.