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Scandalo Dieselgate: ora tocca a Renault?

Dopo Volkswagen, ecco spuntare Renault. L’azienda francese è sospettata di aver truccato le emissioni, come per lo scandalo dieselgate, ed attualmente è sotto l’attenta ispezione delle autorità presso la sua sede centrale, a Boulogne-Billancourt.

La casa automobilistica, nata 1898, ha confermato in una nota le perquisizioni e gli accertamenti che stanno avvenendo in queste ore all’interno della sua sede francese, affermando che Renault “coopera pienamente con i lavori della Commissione tecnica indipendente, cosiddetta Commissione Royal”.

A dare l’allarme è stato il Ministero dell’Economia francese che ha inviato la Dgccrf, la direzione per la repressione delle frodi, per effettuare delle ispezioni presso la società transalpina. Nella nota, rilasciata da Renault, viene, infatti, confermato che la perquisizione, ancora in corso, sta cercando, nello specifico, un software sui veicoli che -come nel caso dello scandalo dieslegate del gruppo Volkswagen- abbia la capacità di distorcere le reali emissioni dei veicoli, mostrando valori più idonei rispetto a quelli reali.

Per precisione e correttezza, come la stessa Renault conferma, le autorità di ispezione, la Dgccrf, si è recato in altre sedi per diverse analisi e verifiche. Nello specifico la Dgccrf si è recata nella sede sociale, nel centro tecnico Renault di Lardy e nel Technocentre di Guyancourt.

La Renault rimane comunque sorpresa dell’ispezione, di cui non ha fatto mistero e anzi si è resa partecipe a tali controlli, ma rimane il fatto che al momento non è stato trovato nessun software o nessun anomalia, anche se i controlli dovranno essere un po’ più specifici, ed è per questo che alcuni computer sono stati caricati e portati nei laboratori della commissione. Serve un controllo molto rigido per venire a capo di un’eventuale trasgressione.

La società francese, inoltre, aveva promesso un investimento di 50 milioni di euro, all’alba dello scandalo dieselgate, proprio per essere ancora più trasparente e precisa sulle emissioni reali. In attesa che il mistero dell’eventuale scandalo Renault venga svelato il titolo in Borsa crolla. Alle 12.30, circa, di oggi -ora della comunicazione delle ispezioni delle autorità governative francesi- le azioni Renault hanno avuto un ribasso molto alto, che balla dal 16 al 21%, chiudendo con un valore di 68,70 € ad azione.

Uno scossone molto grosso per la storica casa automobilistica francese che potrebbe andare incontro ad uno scandalo ma se invece non venisse trovato nessun software anomalo e quindi venisse confermata la sua integrità, dimostrerebbe ancor più la sua qualità e la sua affidabilità.

Fabio Fagnani

Fabio Fagnani è stata un collaboratore di Nanopress dal 2015 al 2016, occupandosi principalmente di sport e calcio,

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