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E’ scoppiato lo scandalo Eni. L’amministratore delegato, Claudio Descalzi, è sotto indagine da parte della Procura di Milano per corruzione internazionale. La stessa inchiesta vedrebbe indagati anche Luigi Bisignani e Paolo Scaroni. Si tratterebbe di una vicenda che sarebbe avvenuta nel corso del 2011. In quel periodo il nuovo a.d. di Eni si trovava al vertice della Divisione Exploration & Production della società. Sarebbe stata versata una maxi-tangente da un miliardo e 92 milioni di dollari, con la mediazione di Gianluca Di Nardo e di Bisignani.
Si tratta, quindi, di un duro colpo per una delle più importanti nomine pubbliche effettuate nel corso del periodo di Governo di Matteo Renzi, anche se il Presidente del Consiglio è intervenuto per difendere Descalzi.
Perché Descalzi è indagato
Nel 2011, secondo quanto messo in luce dall’accusa, Eni avrebbe fornito a Dan Etete, ministro nigeriano del petrolio, un miliardo e 92 milioni di dollari, per acquisire la concessione dell’Opl-245. Si tratta di una zona di ricerca e di esplorazione per il petrolio che si trova su un’area di mare in Nigeria. Il ministro era proprio il titolare della concessione e tutto sarebbe avvenuto, secondo quanto sarebbe emerso dalle indagini, per mezzo della società Malabu.
Inoltre gli inquirenti hanno specificato che i manager dell’Eni avrebbero pagato 190 milioni di dollari in modo da ottenere il via libera. Di questa tangente, secondo alcune fonti, 110 milioni di dollari sarebbero stati già sequestrati nel corso dei mesi passati da parte della magistratura svizzera. La società, comunque, si difende, specificando di aver agito sempre correttamente e dicendosi estranea “da qualsiasi condotta illecita”. Inoltre Eni ha assicurato la “massima collaborazione” nei confronti della magistratura.
La difesa di Renzi
Il Premier, il cui esecutivo ha nominato a.d. di Eni Descalzi nel corso degli ultimi mesi primaverili, è intervenuto qualche ora dopo l’inizio dello scandalo, attraverso un messaggio lasciato sul suo profilo di Twitter. Renzi ha preso posizione in difesa dell’amministratore delegato della società del cane a sei zampe, dichiarando di essere felice di aver scelto Claudio Descalzi. Queste le parole del Presidente del Consiglio: “Sono felice di aver scelto Claudio Descalzi ceo di ENI. Potessi lo rifarei domattina. Io aspetto le indagini e aspetto le sentenze”.
Chi è Claudio Descalzi
Nato nel 1955 a Milano, Descalzi ha iniziato la sua carriera ad Eni più di 30 anni fa, quando, dopo la laurea in fisica ottenuta al Politecnico di Milano, cominciò a lavorare come ingegnere di giacimento. Descalzi conosce molto bene la società per la quale lavora, dal momento che ha ottenuto diversi incarichi di rilevanza nel corso degli anni. E’ stato project manager per lo sviluppo delle attività dell’azienda sui mercati esteri. Molti anni della sua carriera lavorativa li ha trascorsi in Africa. In seguito l’attuale amministratore delegato della società ha assunto il ruolo di direttore generale anche per Cina e Medio Oriente. Successivamente al 2005 ha ottenuto l’incarico di direttore generale della divisione Exploration & Production. E’ stato anche vicepresidente di Confindustria Energia e presidente di Assomineraria.
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