Renault è pulita. Questo è quello che traspare dalla nota rilasciata dal gruppo francese in seguito ai sospetti e alle perquisizioni intavolate dal Ministro dell’Economia francese che ha, settimana scorsa, “sguinzagliato” la Dgccrf, la direzione per la repressione delle frodi, su consiglio dell’EPA, l’Agenzia americana di protezione dell’ambiente.
Il giovedì nero, è stato soprannominato il giorno in cui Renault è stata messa sottosopra per permettere la ricerca da parte delle autorità competenti di un piccolo congegno che, come nel caso del Gruppo Volkswagen, dovrebbe alterare le emissioni delle vetture del marchio transalpino. Per il momento, nonostante il titolo in borsa, di molte case automobilistiche, sia caduto di circa il 18%, non è stata ancora trovato nulla di rilevante.
L’azienda francese è anni che è leader nel settore della auto a basso impatto ambientale, basta pensare alla Twizy, veicolo totalmente elettrico sul mercato ormai da molto tempo. La società francese sta lavorando da anni alla possibilità di rendere meno inquinanti i suoi veicoli ed infatti aveva provveduto ad investire ulteriori 50 milioni di euro, dopo lo scandalo dieselgate, per ristabilire gli equilibri nella sua gamma di modelli.
Trovare il “software maledetto” è un obiettivo delle autorità e verrà cercato in molte altre case automobilistiche per eliminare completamente il problema. Avere auto meno inquinanti non è fondamentale solo per il rispetto delle leggi ma anche e soprattutto per il rispetto dell’ambiente e di noi stessi, oltre che per i nostri figli.
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