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Dopo tante chiacchiere finalmente la Universal Pictures ha trovato il regista del remake di Scarface, il gangster-movie cult dell’83 con Al Pacino che a sua volta era un rifacimento dell’omonimo film del 1932 diretto dal miliardario Howard Hawks (proprio lui, The Aviator) e Richard Rosson. La scelta sarebbe caduta sul 37enne cileno Pablo Larrain, già apprezzatissimo regista di Fuga, Tony Manero (film vincitore del Torino Film Festival 2008), Post Mortem e No – I Giorni dell’Arcobaleno (candidato all’Oscar come miglior film straniero). Il condizionale è ancora d’obbligo in quanto non c’è stato l’annuncio ufficiale, ma la notizia viene data per certa.
Il nuovo Scarface non avrà alcun legame con i due film precedenti (tra l’altro già molto diversi tra di loro), se non per alcuni tratti distintivi della trama. Il film, prodotto da Marc Shmuger con Martin Bregman, sarà quasi certamente ambientato a Los Angeles e il protagonista sarà un gangster di origini messicane. Per il ruolo principale si fanno infatti i nomi degli ispanici Oscar Isaac, Michael Peña ed Edgar Ramirez, ma tutto è ancora da definire. Lo sceneggiatore sarà invece Paul Attanasio, già autore di Quiz Show, Donnie Brasco e The Bourne Ultimatum, nonché produttore esecutivo della serie tv Dr. House.
Per completezza d’informazione, ricordiamo che il primo Scarface, ispirato alle gesta di Al Capone e ambientato nella Chicago contemporanea dove vigeva ancora il proibizionismo, fu girato da un cast composto da Paul Muni (nella parte del protagonista Tony Camonte), Ann Dvorak e Tony Raft ed è ancora oggi una delle più famose pellicole degli anni ‘30. All’epoca fu indicato tra i migliori dieci film dell’anno dal National Board of Review of Motion Pictures, mentre nel ‘94 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
Il secondo Scarface, scritto da Oliver Stone e diretto da Brian De Palma con un cast formato da Al Pacino, Steven Bauer, Michelle Pfeiffer e Mary Elizabeth Mastrantonio, è a sua volta uno dei film simbolo degli anni ‘80. A differenza del precedente, si svolgeva a Miami e il protagonista era un immigrato cubano: Tony Montana. Nonostante le buone critiche, questo film fu pesantemente osteggiato (e censurato) per i contenuti troppo violenti (celeberrima la scena della motosega) e per l’uso indiscriminato di linguaggio volgare.