Spray urticante per compiere delle rapine. Questo il capo di accusa per cui sono stati arrestati 8 giovani colpevoli di aver scatenato il panico in piazza San Carlo a Torino lo scorso 3 giugno, durante la proiezione della finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid. Il gruppo è stato individuato grazie alle intercettazioni telefoniche nel corso di un’altra indagine ed alcuni sarebbero extracomunitari.
La sera del 3 giugno 2017 in Piazza San Carlo a Torino c’erano migliaia di persone. Due forti boati, fortissimi e ravvicinati, crearono il panico mentre nella piazza si stava concludendo la proiezione della partita Juventus-Real Madrid, valida per la finalissima della Champions League 2016-2017. La folla in movimento che cercava di scappare provocò il ferimento di 1.527 persone e rimase gravemente ferita una donna, Erika Pioletti, di 38 anni, travolta dalla calca morì dopo 12 giorni di agonia in ospedale.
“Erika, purtroppo, non ce la restituisce più nessuno” dichiara Angelo Rossi, lo zio di Erika: “Gli arresti? Lo apprendo ora da voi. A giugno saremo a Torino, con i genitori di Erika, per la posa di una targa ricordo“.
Secondo polizia e procura i responsabili sono un gruppo di giovani che voleva fare delle rapine usando lo spray urticante. A coordinare le indagini sono stati il procuratore Armando Spataro e i pm Antonio Rinaudo e Vincenzo Pacileo. Il gruppo è stato individuato grazie alle intercettazioni telefoniche. Il tutto nel corso di un’altra indagine in cui stavano parlando di una collanina, rubata in piazza, del valore di diverse centinaia di euro. Lo stesso gruppo avrebbe secondo gli inquirenti già commesso rapine analoghe in altri grandi raduni pubblici ed alcuni di loro sarebbero di origine extracominitaria. “Non conosco i dettagli dell’operazione ma da quel che ho potuto capire mi pare che si sia trattato di un lavoro investigativo straordinario” ha affermato il procuratore generale del Piemonte, Francesco Saluzzo, in merito al blitz della polizia che ha portato in carcere le persone sospettate di avere scatenato il panico in Piazza San Carlo.
Il magistrato Francesco Messina si è complimentato con il questore e con i colleghi della procura presso il tribunale che hanno coordinato l’inchiesta. “Un’indagine complessa e condotta in modo molto intelligente“.
Rimane da chiarire l’altro filone dell’inchiesta, quello che riguarda le lesioni e omicidio colposo che riguarda l’organizzazione della serata da parte dell’amministrazione comunale e per il quale il sindaco di Torino Chiara Appendino si è detta a completa disposizione della magistratura.
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