Gli scavi archeologici sotto il Duomo di Milano sembrerebbero aver riportato alla luce i resti di un’antica città, databili intorno al 1500 o forse anche prima. I lavori del cantiere che sta realizzando il teleriscaldamento che servirà all’Arcivescovado e al Museo del Novecento, infatti, sono stati interrotti a causa di alcuni ritrovamenti, dei pezzi di muro probabilmente appartenenti ad edifici, fatti proprio nel cuore del centro storico milanese e che gli archeologici dovranno adesso analizzare.
I resti archeologici emersi sotto il Duomo di Milano, dunque, sono all’attenzione del Comune del capoluogo lombardo che ora deve decidere se rimandare i lavori al dopo Expo 2015, stabilito che i ritrovamenti siano di particolare rilievo storico, oppure proseguire con la realizzazione dell’opera di teleriscaldamento.
Del resto, già dai lavori condotti nel gennaio scorso sempre nella stessa zona, nel cuore del centro storico meneghino, erano emersi, sotto gli scantinati dell’attuale edificio che ospita sia la Pinacoteca che la Biblioteca Ambrosiana, i resti di un tempio pagano dedicato a Minerva insieme a quelli del Foro dell’antica Mediolanum. Il sito archeologico, restaurato e aperto al pubblico, mostra una parte dell’antica piazza forense che rappresentava la zona più importante della città, dove si svolgevano le attività principali, quelle civili e religiose.
Con l’approssimarsi di Expo 2015, e con l’avvio del progetto ‘Milano archeologica’, i lavori che riguardano gli scavi archeologici di tutto il centro storico milanese saranno all’attenzione del Comune e dell’organizzazione intera che guiderà la grande Esposizione Universale. Bisogna soltanto aspettare per capire se gli scavi che hanno riportato alla luce i resti dell’antica città sotto il Duomo proseguiranno oppure no.