I 12 operatori indagati sono stati raggiunti da misure interdittive della professione per la durata di un anno. Le indagini – partite nel gennaio scorso – sono state effettuate anche tramite l’installazione di dispositivi audio e video nella struttura che si trova a Budrio, provincia di Bologna.
Tutto è iniziato quando un testimone ha ripreso con il cellulare uno degli operatori socio sanitari della struttura che schiaffeggiava un paziente, in attesa al pronto soccorso della cittadina in provincia di Bologna. L’uomo ha sporto denuncia ai carabinieri, che hanno dato il via alle indagini, facendo emergere il quadro di violenze perpetrate nella struttura.
Dodici operatori sanitari indagati a Bologna per maltrattamenti
Violenze quotidiane, insulti e minacce: è con queste accuse che 12 operatori socio sanitari di Budrio, provincia di Bologna, sono stati iscritti nel registro degli indagati nell’ambito di un’inchiesta per maltrattamenti. Gli indagati avrebbero preso a schiaffi, e minacciato alcuni disabili fisici e psichici ospiti della struttura nel bolognese.
Per i 12 è stata al momento disposta l’interdizione dalla professione per un anno. Per tutti l’accusa è di maltrattamenti. Le indagini sono partite nel gennaio scorso, quando un testimone ha ripreso con il suo cellulare uno degli indagati mentre schiaffeggiava un paziente, accompagnato al pronto soccorso di Budrio con un taglio al labbro. Il testimone ha quindi consegnato il video ai carabinieri, che hanno avviato le indagini, scoprendo – attraverso mesi di indagine e tramite l’installazione di dispositivi audio e video – quanto accadeva nella struttura di accoglienza.
I carabinieri, coadiuvati dai colleghi dei Nas, hanno scoperto che diversi ospiti della struttura erano finiti nei mesi precedenti al pronto soccorso con ferite conseguenti a incidenti domestici. Una connessione di eventi che non era stata ancora accertata. Come riferisce Leggo, oltre a schiaffi e strattonamenti, gli operatori finiti nel registro degli indagati avrebbero minacciato i pazienti di lasciarli fuori al freddo, o in palestra, che è un’ala della struttura completamente abbandonata. Non solo, i militari hanno anche accertato che gli indagati si rifiutavano di accompagnare gli ospiti in bagno, per restare a guardare la televisione.
Dopo la notifica ai 12 indagati, l’azienda sanitaria di Budrio ha messo a disposizione del personale sanitario per far sì che l’assistenza della struttura non si fermi.