Dopo Fabio Di Marco, è deceduto anche il secondo scialpinista ricoverato in gravi condizioni, dopo essere stato travolto da una valanga in Engandina, Svizzera.
Un terzo scialpinista, che si trovava con le due vittime, è rimasto illeso ed è riuscito a salvarsi.
È di due vittime il bilancio della valanga che si è registrata lo scorso giovedì in Engandina, Svizzera. Dopo l’istruttore del Club Alpino, il 41enne Fabio Di Marco, è morto anche il secondo scialpinista – anche lui italiano – rimasto gravemente ferito durante la scalata. I due, che erano con un terzo compagno di cordata, rimasto miracolosamente illeso, sono stati travolti da una valanga durante la scalata della vetta del Piz Grevasalvas, nel Cantone dei Grigioni.
L’unico dei tre a salvarsi aveva provato a recuperare i corpi dei suoi due compagni, scavando a mani nude nella neve. Una volta sul posto, i soccorritori hanno trovato il 32enne, ma per gli altri due la situazione è apparsa subito molto grave. Quando i corpi degli altri due scialpinisti sono stati recuperati, per Di Marco non c’era ormai più nulla da fare. Il compagno di cordata, 42 anni come l’istruttore Cai, era stato trasferito in gravi condizioni all’Ospedale cantonale dei Grigioni a Coira. Questa mattina è giunta la drammatica notizia del suo decesso.
Sulla vicenda sono tuttora in corso le indagini della Polizia cantonale e della Procura pubblica dei Grigioni.
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