Milano ha la più grande chiesa di Scientology al mondo ma neanche una moschea. Dopo l’inaugurazione del luogo di culto della religione americana, il terzo in città, la comunità musulmana sintetizza così il malessere per non avere ancora ricevuto il via libera per costruire la loro chiesa, mentre alla religione fondata da Ron Hubbard è bastato anticipare una legge regionale per realizzare un tempio ancora più grande. Repubblica ha raccolto lo sfogo di Davide Piccardo, coordinatore del Caim (Coordinamento delle associazioni Islamiche di Milano): mentre loro sono in attesa del sì ufficiale dopo 4 anni e dopo aver vinto il bando, con oltre 100mila fedeli senza un luogo di culto ufficiale, a Scientology è stato permesso di fare tutto, in tempi brevi e nonostante il parere contrario degli abitanti della zona. Perché questa disparità di trattamento?
Come Piccardo, anche il direttore del centro islamico di viale Jenner, Abdel Hamid Shaari, sottolinea i “due pesi e due misure”. Il capoluogo meneghino ospita ormai centomila fedeli musulmani che non hanno una moschea e devono ritrovarsi in diversi centri.
Eppure, la comunità musulmana ha seguito tutto l’iter richiesto dalla legge: dopo anni di attesa, il Caim ha vinto il bando, dando tutte le carte necessarie (dalle fedine alla tracciabilità dei finanziamenti), ma ancora non ha potuto far partire i lavori, in attesa del sì definitivo che, ovviamente, tarda ad arrivare. Diciamo ovviamente perché è difficile negare che la costruzione di una moschea è argomento politico di primo piano, specie a ridosso delle elezioni amministrative, previste per la primavera 2016.
Il lamento della comunità islamica davanti alla più grande chiesa di Scientology, un enorme palazzo di cinque piani per un totale di 10mila mq su viale Fulvio Testi, è comprensibile. Il Caim in particolare, ha vinto il bando per la costruzione della moschea nell’area dell’ex Palasharp, aggiudicandosi uno dei tre spazi identificati dal Comune per i luoghi di culto (il secondo è andato all’associazione del Bangladesh, vicina al Caim, mentre il terzo andrà alla chiesa evangelica del pastore Riccardo Tocco).
Milano dovrebbe avere due moschee, ma intanto tutto si è bloccato. La religione americana invece è riuscita ad anticipare una legge regionale che controlla il territorio destinato ai luoghi di culto. Ha comprato il palazzo ex Philips, nel 2012 lo ha restaurato e, prima che entrasse in vigore la legge, nel 2013 ha chiesto (e ottenuto) il cambio di destinazione d’uso, da terziario a luogo di culto. Il capoluogo lombardo ha così tre chiese di Scientology, nonostante si continui a parlare dei metodi da setta non proprio ortodossi e ci siano non più di mille fedeli in città. Qualche dubbio verrebbe a chiunque.