Sono in corso, ormai, da tutta la settimana, nelle principali piazze italiane, degli scioperi indetti dalla Cgil e dalla Uil per protestare contro la nuova legge di bilancio. Oggi ultimo giorno di manifestazioni in 11 regioni. Il rischio è quello di mandare in tilt le grandi città come Roma, Milano e Napoli.
I sindacati hanno chiesto l’aumento del salario, lo stop al precariato e il blocco della Legge Fornero durante l’intera settimana di presidi contro la manovra 2023.
Si conclude con oggi una intera settimana di scioperi indetti a livello nazionale per protestare contro la manovra del governo Meloni organizzati dalla Cgil e Uil, contraria alla mobilitazione la Cisl.
Nella giornata odierna 11 regioni scenderanno in piazza per cambiare la nuova legge di bilancio. Si prevedono, infatti, disagi nei trasporti con sospensione delle corse per autobus, metropolitane e treni. L’agitazione sindacale rischia di mandare in tilt le grandi aree come Milano, Roma e Napoli.
Giornata nera per i pendolari che in determinate fasce orarie potranno rimanere bloccati a causa del trasporto pubblico locale che si fermerà per lo sciopero.
La giornata di oggi porterà al termine una settimana di scioperi contro la legge di bilancio. 11 le regioni interessate che scenderanno in piazza per protestare: Alto Adige, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli, Liguria, Lombardia, Molise, Sardegna, Toscana e Lazio.
Dei blocchi che riguarderanno non solo i trasporti ma anche il settore della sanità e tante altre categorie come anche le banche. In Lombardia, l’azienda ATM ha comunicato che si fermerà tra le 18 e le 22 di oggi; nella Capitale, invece, l’azienda dei trasporti Atac, ha comunicato che bloccherà l’intera rete tra le 20 e la mezzanotte di stasera.
Trenitalia, invece, ha fatti sapere che non ci saranno variazione nelle tratte a lunga percorrenza e nelle frecce, ad eccezione dei treni regionali nel Lazio e nelle regioni vicine che potranno subire variazioni o modifiche.
La Cisl in questa settimana di scioperi indetti dalla Cgil e Uil si è tenuta fuori dalle proteste non scendendo nelle principali piazze italiane. Luigi Sbarra, il segretario generale in una dichiarazione ha spiegato il suo dissenso alle manifestazioni:
“Sulla manovra non si può dire, se non in malafede, che non c’è nulla di positivo. E quando si agita troppo lo sciopero lo si trasforma in un rito che non produce risultati”.
Differente, invece, è il pensiero di Maurizio Landini, segretario generale della Cgil che definisce la nuova legge di bilancio contro il lavoro in cui bisogna apportare delle modifiche più consone per la popolazione e i lavoratori.
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