La Federazione Gestori Impianti Carburanti e Affini ha revocato la seconda giornata di sciopero: l’annuncio ufficiale.
Ieri sera, 24 gennaio, è scattato lo sciopero dei benzinai, con un’adesione dell’80 e il 90% dei gestori, creando disagi sia sulle strade ordinarie che sulle autostrade.
Nel pomeriggio di oggi, alle 15, sono stati convocati questi ultimi dal governo, per cercare una mediazione sulle giornate di sciopero: la seconda, ora, è stata revocata ufficialmente dalle Federazioni dei benzinai. Ecco la notizia dell’ultima ora.
Ieri sono stati tentati piani di mediazione con i gestori dei distributori di benzina, purtroppo andati falliti.
Nel pomeriggio di oggi, dopo essere state convocate al ministero, Fegica e Figisc/Anisa hanno deciso di revocare il secondo giorno di sciopero.
Come sottolineano le Federazioni in una nota ufficiale, la decisione è arrivata “a favore degli automobilisti non certo del governo”, una specifica molto precisa.
Le due associazioni comunicano che comunque restano molte criticità, anche se i distributori ritorneranno a funzionare già questa sera.
Lo sciopero era stato indetto a inizio gennaio, dopo che il 10 gennaio il Consiglio dei ministri del nuovo governo ha approvato una serie di misure sui prezzi del carburante.
Queste misure erano state approvate con l’obiettivo di aumentare la trasparenza sui prezzi decisi dai distributori, contrastando probabili speculazioni.
Le associazioni dei distributori in quel momento avevano per questo accusato il governo di aver attuato una campagna diffamatoria nei confronti della categoria, per questo il tutto è sfociato nell’annuncio di uno sciopero generale.
Dopo la revoca della seconda giornata di sciopero, annunciata in queste ultime ore, Assoutenti ha rilasciato una nota, in cui commenta la decisione delle Federazioni come un fallimento:
Mentre i benzinai facevano una figuraccia, con una spaccatura sullo sciopero tra le varie sigle e la revoca decisa a poche ore dall’inizio della protesta, gli automobilisti che hanno fatto il pieno per non ritrovarsi a secco hanno dovuto subire repentini aumenti dei prezzi alla pompa, saliti in alcuni casi anche di 10 centesimi di euro tra ieri e oggi, con un aggravio fino a +5 euro sul pieno
Questa la denuncia dell’associazione, che non si trova d’accordo con la decisione della revoca dello sciopero, che in questi giorni ha creato non poco caos tra i cittadini.
Intanto, salgono ancora i prezzi della benzina, come confermano le nuove rilevazioni del ministero dell’Ambiente, soprattutto al self-service.
La crescita è dello 0,88% sulla benzina, lo 0,61% sul gasolio, mentre diminuisce leggermente quello del GPL, pari a meno 0,23% del costo.
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