Gli avvocati penalisti dichiarano battaglia alla riforma della prescrizione e annunciano tre giorni di sciopero, dal 14 al 26 maggio. La riforma “non accorcia ma allunga i tempi del processo”, così l’Unione delle camere penali annuncia lo stop. La protesta degli avvocati penalisti riguarda anche le norme sulle intercettazioni che non garantiscono “la riservatezza” e la riforma del processo definita “asistematica”.
Come si legge nella nota rilasciata dall’Unione delle camere penali, gli avvocati protestano “contro lo slogan ‘prescrizione più lunga e processi più brevi’, un ossimoro per coprire le carenze organizzative che portano oltre il 70% dei processi a prescriversi nel corso delle indagini preliminari, contro una riforma della prescrizione che non accorcia, ma allunga i tempi del processo, violando la presunzione di innocenza, il diritto alla vita degli imputati”. La definiscono “una nuova pericolosa spinta autoritaria” indirizzata ad “alimentare il conflitto aperto dalla Magistratura associata nei confronti della politica che deve preservare la propria indipendenza”.
“Astensione per far sentire la voce dei penalisti a sostegno dell’autonomia del Legislatore, per ricordargli il suo vincolo ai valori della Costituzione, ed il legame indissolubile dei principi del contraddittorio, dell’immediatezza, del giusto processo e della ragionevole durata, con la libertà di tutti e con la vita della nostra stessa democrazia” conclude la nota dell’UCPI.
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