I medici torneranno a scioperare i prossimi 17 e 18 marzo, 48 ore di fila per manifestare il malessere e i timori che pervadono l’intera categoria, a seguito delle decisioni prese dal Governo sulla Sanità. In gioco c’è la salute dei cittadini e l’obiettivo primo è salvaguardare l’integrità del Servizio Sanitario Nazionale.
Lo sciopero è stato deciso in seguito alla riunione intersindacale, alla quale partecipano tutte le sigle del settore.
A tal proposito, Costantino Troise, segretario del sindacato maggiore dei medici dirigenti, l’Anaao-Assomed, ha denunciato all’Ansa:
‘Dopo lo sciopero generale dello scorso 16 dicembre, nulla è cambiato. Le questioni sono rimaste tutte sul tappeto e non vi è stata alcuna interlocuzione con il governo’.
Lo scopo dello sciopero è quello di comunicare a tutta Italia, a caratteri cubitali, il disagio che aleggia tra i camici bianchi, l’indifferenza del Governo ai problemi della Sanità, e nel contempo ribadire con forza il ‘no’ ai tagli previsti alle prestazioni erogate ai cittadini.
Il Servizio Sanitario Nazionale italiano è considerato uno dei migliori al mondo, non è minimamente concepibile che possa venir trascinato nel baratro insieme a tutte le altre inefficienze di cui il Bel Paese è affetto.
Massimo Cozza, segretario nazionale Fp-Cgil medici, ha aggiunto:
‘Continuiamo la mobilitazione, non solo come denuncia di una sanità a pezzi, ma anche per ricostruire un sistema sanitario pubblico che sia in grado di tutelare la salute dei cittadini senza che siano costretti a rivolgersi al privato o a non curarsi a causa di barriere all’accesso al Ssn come ticket e liste d’attesa. Per quest’anno il Fondo sanitario nazionale è fissato a 111 miliardi, con la riduzione di oltre 4 mld rispetto a quanto preventivato dal Patto per la salute, e sono evidenti le sempre maggiori difficoltà a garantire i Livelli essenziali di assistenza’.
E sottolinea che importante intervenire con una certa urgenza:
‘C’è bisogno di migliori condizioni di lavoro, che significa riqualificare la rete ospedaliera e costruire reali risposte sul territorio ai bisogni dei cittadini. Servono risorse certe, per esempio, per garantire il giusto orario di lavoro. Attendiamo le annunciate 6mila assunzioni, e negli ospedali cresce la difficoltà a rispettare orari di lavoro adeguati’.