I sindacati scendono in piazza e i toni dello scontro con il governo scemano. Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi ha infatti revocato la precettazione per i ferrovieri in vista dello sciopero generale del 12 dicembre 2014 indetto da Cgil e Uil. La decisione è arrivata dopo l’accordo con le sigle sindacali che hanno rimodulato gli orari, scendendo da 8 a 7 ore di fermo dei mezzi per il 12 dicembre, e salvando la fascia oraria serale per quello di sabato e domenica. “Di fronte alla segnalazione dell’Autorità Garante degli scioperi ho voluto difendere il diritto alla mobilità dei cittadini“, ha spiegato Lupi che ha però riaperto il dialogo con i sindacati “per contemperare entrambi i diritti“. Sul caso è intervenuto anche il premier Matteo Renzi a gettare acqua sul fuoco. Dalla conferenza di Ankara, dove si trovava in visita ufficiale, ha ricordato che “il diritto di sciopero è garantito dalla Costituzione e noi lo rispettiamo“. Un’apertura verso i sindacati dunque. “Il fatto che io non sia d’accordo sullo scioperonon toglie che la protesta si faccia, sia ben organizzata e gestita e, conoscendo le organizzazioni sindacali che lo hanno programmato, nel rispetto delle opinioni diverse, credo che filerà tutto liscio“.
La tensione era salita alla vigilia dello sciopero con la scelta del ministro Lupi di precettare i ferrovieri, accogliendo una richiesta del Garante per gli scioperi. La decisione è stata definita da Susanna Camusso “gravissima”, che complica le relazioni già tese tra l’esecutivo e i rappresentanti dei lavoratori. I due sindacati hanno scelto la data del 12 dicembre per lo sciopero con lo slogan “Così non va! Abbiamo proposte concrete per cambiare l’Italia”: per la giornata è prevista l’astensione in tutti i luoghi di lavoro di otto ore, compreso il trasporto pubblico locale, con 54 manifestazioni in tutto il Paese, e due comizi dei segretari nazionali, Torino per la Camusso, Roma per Barbagallo.
Il ministero ha emanato un comunicato per la precettazione dei ferrovieri in cui si sottolinea “il fondato pericolo di un pregiudizio grave e imminente ai diritti della persona costituzionalmente tutelati per i cittadini utenti del servizio pubblico del trasporto ferroviario”.
Il Garante aveva segnalato a Lupi la necessità di emanare la precettazione, ricordando di aver chiesto ai sindacati più volte di escludere dalla manifestazione del 12 dicembre il comparto ferroviario in vista della due giorni di sciopero del settore il 13 e 14. “Siccome la concentrazione eccessiva è vietata dalla legge e i sindacati hanno ribadito la volontà di non adeguarsi alle indicazioni dell’autorità, abbiamo chiesto l’intervento del ministero”, ha spiegato Roberto Alesse, presidente della commissione di garanzia.
Susanna Camusso ha però definito la decisione di Lupi un atto gravissimo. Intervenendo a Repubblica TV, la segretaria della Cgil ha parlato di un “intervento a gamba tesa”, di cui i sindacati hanno saputo solo dai giornali e deciso con “atti unilaterali che alzano i toni del conflitto”.
Lo sciopero del 12 dicembre è stato indetto dai due sindacati per chiedere, come si legge nella piattaforma sindacale, “a governo e Parlamento di cambiare in meglio la legge sul lavoro e la legge di stabilità, rimettendo al centro il lavoro, le politiche industriali e dei settori produttivi fortemente in crisi, la difesa e il rilancio dei settori pubblici e e la creazione di nuova e buona occupazione”. Oltre 50 le piazze coinvolte, con i due comizi dei segretari nazionali a Torino e Roma. Previsti particolari disagi nella Capitale e nelle altre città per il fermo dei mezzi pubblici.
A Roma l’Atac si fermerà dalle 9 alle 17, in particolare per autobus, tram, filobus, metropolitane e ferrovie Roma-Lido, Termini-Giardinetti e Roma-Civita-Viterbo; a Milano lo stop partirà dalle 19.00 al termine del servizio sull’intera rete Atm, mentre a Bologna i bus si fermeranno dalle 8.30 alle 16.30.
I dipendenti del trasporto Pubblico Locale di Firenze e provincia non possono partecipare allo sciopero del 12 dicembre perché troppo vicino allo sciopero proclamato in precedenza per il 5 dicembre da altri sindacati; nel resto della Toscana è confermato lo stop di 8 ore con le seguenti modalità: Ataf dalle ore 15.15 alle ore 23.15; Li-nea-gest dalle ore 9.30 alle ore 17.00.
A Napoli la Sita sarà ferma dalle 9 alle 17, ma i mezzi Eav saranno fermi per tutta la giornata, con alcune fasce di circolazione garantite per le fasce di orario protette; a Torino lo stop sarà diviso in due fasce, dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 20.
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Non tutti i sindacati, comunque, sono d’accordo con questa iniziativa. Inizialmente si era parlato del 5 dicembre come possibile data da sfruttare. Tuttavia, in seguito all’incontro tra i vari leader sindacali, si è optato per il 12. Cgil e Uil hanno trovato l’accordo; la Cisl, invece, si è dichiarata contraria, perché pensa che non ci sia l’esigenza di scioperare, in quanto il Jobs Act starebbe migliorando, cambiando verso una direzione più efficace.
A parlare dell’iniziativa è stata soprattutto la leader della Cgil, Susanna Camusso, che si è detta molto convinta della necessità di portare avanti una forma di protesta di questo tipo.
La tensione
Annamaria Furlan, leader della Cisl, dopo l’annuncio, con il quale si è proclamato il 12 dicembre uno sciopero generale, ha sottolineato in maniera categorica che il suo sindacato non intende partecipare e che anzi non ha mai valutato l’ipotesi di uno sciopero generale di questo genere. Ha confermato, però, lo sciopero unitario del pubblico impiego, per il quale ha rimandato alle decisioni delle singole categorie. La Furlan ha anche messo in evidenza che si dovranno riunire i membri del proprio sindacato, per scegliere le loro forme di mobilitazione.
Susanna Camusso ha detto di aver raggiunto un accordo con la Uil, soprattutto su alcuni temi fondamentali, come la legge di stabilità e il Jobs Act. Ha spiegato che sono state effettuate delle verifiche sulla data del 12 dicembre e che questa è stata considerata opportunamente per le mobilitazioni su tutto il territorio nazionale. La Camusso ha ribadito che è stato scortese da parte della Cisl non aderire ad un incontro unitario e a rimandare la categoria del pubblico impiego a discutere con le altre. La leader della Cgil ha spiegato che per il suo sindacato anche il pubblico impiego dovrebbe scioperare nella stessa data.
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