La sigla sindacale Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali (FISI) ha proclamato “lo sciopero generale di tutti i settori pubblici e privati ad oltranza” dalla mezzanotte del 15 ottobre alla mezzanotte del 20 ottobre.
Il sindacato è schierato apertamente contro il Green Pass e l’obbligo di vaccinazione per i sanitari.
La Commissione Garanzia del Ministro della Pubblica amministrazione ha invitato a revocare lo sciopero per una serie di infrazioni riguardo l’organizzazione, ma la FISI lo ha confermato.
Lo sciopero generale è rivolto ai lavoratori soggetti ad obbligo di vaccino, quindi il personale sanitario, e a chi ha l’obbligo di Green Pass, quindi potenzialmente tutti i lavoratori del settore pubblico e privato.
Nelle motivazioni, si legge che “lo sciopero generale trova, a nostro giudizio, solida motivazione nella difesa dei valori costituzionali minacciati dai gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori”.
In particolare, il focus dello sciopero è sulla sospensione del personale, senza adibirlo ad altra mansione: “La violazione di diritti e la discriminazione nei confronti dei non vaccinati da parte del Governo Italiano si perpetra attraverso un obbligo surrettizio alla vaccinazione che contempla l’esclusione dal lavoro e la perdita della retribuzione. Identica discriminazione si verifica con il cosiddetto green pass”.
La FISI ha informato che se dopo lo sciopero queste condizioni non cambieranno, si proclamerà un altro sciopero generale, ripetendo a oltranza i periodi di sciopero fino al 31 dicembre.
La Commissione di Garanzia dello sciopero del Ministro della Pubblica amministrazione ha evidenziato delle irregolarità riguardo lo sciopero generale indetto dalla FISI.
Secondo la Commissione, lo sciopero non rispetta la regola della rarefazione oggettiva, perché non viene rispettato un intervallo minimo di dieci giorni tra lo sciopero generale e quelli minoritari.
Per l’11 ottobre, infatti, diverse sigle sindacali hanno annunciato degli scioperi generali: tutti insieme non garantirebbero la continuità dei servizi, come previsto dalla legge negli scioperi.
In più, la Commissione ha rilevato che per come è formulato, lo sciopero non sembra di carattere “generale”, perché trasmesso solo ad alcune associazioni datoriali.
Per questi motivi, la Commissione ha invitato la FISI a revocare lo sciopero.
Nonostante il diniego della Commissione di Garanzia, la FISI ha confermato lo sciopero del 15 ottobre definendolo “di tipo generale: infatti essendo una pluralità di soggetti di difficile rilevamento e con difficili tracciabilità si è provveduto dal 30 settembre fino al 04 ottobre a comunicare a moltissimi datori di lavoro” si legge in una nota.
La FISI ha definito lo sciopero dal 15 ottobre al 20 di ottobre uno “sciopero economico – politico , essenzialmente, diretto ad ottenere ed impedire un intervento su materie di immediato interesse dei lavoratori ma è diretto, anziché contro il proprio datore di lavoro, verso gli organi politici, il Governo ed il Parlamento“.
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