Sabato 7 novembre potrebbe essere la giornata nera della spesa: è previsto infatti uno sciopero voluto fortemente dai lavoratori dei supermercati di tutta Italia. Le single sindacali, Fisascat Cisl, Uiltucs e Filcams Cgil chiedono il rinnovo del contratto nazionale per circa 300mila lavoratori della GDO.
La firma al nuovo contratto nazionale della Grande Distribuzione, è attesa da più di 22 mesi.
‘Dopo due anni di negoziato per la definizione di un Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro le trattative si sono rotte a causa delle rigidità e dell’atteggiamento dilatorio mantenuti da Federdistribuzione. L’associazione datoriale non solo si è rifiutata, nel corso del confronto, di prendere in considerazione la piattaforma rivendicativa presentata da Filcams, Fisascat e UILTuCS ma inoltre, si è dichiarata indisponibile ad erogare aumenti salariali, così come previsto dal recente rinnovo del Ccnl Confcommercio, se non attraverso una dilazione della decorrenza e durata nel periodo 2016/2018, senza alcuna copertura per gli anni 2014/2015’, recita il comunicato di Fisacat, Uiltucs e Filcams.
Alcune delle richieste di Federdistribuzione sono del tutto inaccettabili: eliminazione di 32 ore di permessi retribuiti, 40 ore di lavoro con maggior flessibilità, annullamento degli scatti di anzianità.
Nel frattempo, su tutto il territorio nazionale, ogni città sta organizzando iniziative indipendenti di protesta. A Milano, ad esempio, sono previsti punti strategici di volantinaggio, davanti ai punti vendita più battuti.
Ma il 7 novembre non sarà l’unico sabato nera per la spesa: è previsto uno sciopero anche nel pieno delle feste natalizie, il prossimo 19 dicembre.
I grandi marchi della distribuzione, Coop, Esselunga, Carrefour, Bennet, Despar e Pam, rischiano, con queste due giornate di protesta, di subire un duro colpo.