È stato rinviato a data da destinarsi lo sciopero dei trasporti dell’Atac a Roma fissato per mercoledì 14 dicembre. Mentre la Capitale si preparava a vivere l’ennesima giornata di caos, a meno di un mese dallo sciopero del 25 novembre, l’ulteriore stop di 24 ore per i mezzi pubblici è stato scongiurato al termine di una riunione di conciliazione tenutasi in prefettura con i sindacati.
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Durante l’incontro, spiega la prefettura in una nota, è emersa “la preoccupazione che l’astensione dal lavoro possa determinare forti criticità sulla mobilità cittadina oltre che avere ricadute negative sulla salute pubblica, a causa degli elevati valori di agenti inquinanti presenti nell’aria, circostanza quest’ultima in relazione alla quale Roma Capitale ha disposto, per la giornata odierna, alcune limitazioni del traffico”. Ai rappresentanti delle sigle che avevano indetto lo sciopero (Faisa-Confail, Orsa, Sul-Ct, Usb-Lavoro Privato e Utl) è stato quindi rivolto l’invito a revocare o differire lo sciopero. I sindacati, spiega la prefettura, “pur ribadendo come le motivazioni poste alla base dello stato di agitazione non siano venute meno, permanendo l’insoddisfazione per gli impegni fino ad ora assunti dall’azienda in merito alle problematiche discusse, hanno responsabilmente accolto l’invito loro rivolto, differendo a data da destinarsi l’azione di sciopero”.
Perché gli autisti dell’Atac scioperano?
La protesta era stata indetta perché l’Atac, accusano i sindacati, non ha alcuna intenzione di effettuare un referendum tra i lavoratori sull’accordo del 17 luglio 2015. Accordo che, firmato da Cgil, Cisl e Uil, ha scontentato gli altri sindacati. I quali attaccano: “Quest’accordo penalizza fortemente i dipendenti, sia sotto il profilo normativo che economico, e non ha migliorato la qualità del servizio erogato, lo dimostrano le cronache che descrivono disagi giornalieri cui sono sottoposti gli utenti ogni giorno: sovraffollamento delle vetture, ritardi cronici e guasti perenni”. La nota congiunta si conclude così: “Reputiamo inammissibile il comportamento di chiusura fin qui adottato dall’Atac e dalle varie amministrazioni comunali, soprattutto perché il Referendum è previsto dalle normative vigenti. La libertà di espressione dev’essere tutelata, noi continueremo a batterci per migliorare le condizioni dei lavoratori e dei pendolari”.
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