È scattato lo sciopero dei treni italiani che terminerà alle ore 15: la mobilitazione avrà effetti sul servizio erogato agli utenti.
Un’ordinanza emessa dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha dimezzato la durata delle astensioni. Ciò ha scatenato la rabbia delle forze sindacali. Matteo Salvini ha emesso l’ordinanza che ha dimezzato la mobilitazione dei treni: in questo periodo dell’anno lasciare a piedi un milione di pendolari e di turisti è impensabile.
“Mi adopererò affinché le aziende incontrino i sindacati per arrivare a dare soddisfazioni ai lavoratori delle ferrovie italiane senza lasciare a piedi centinaia di migliaia di italiani che non hanno colpe”,
ha affermato Salvini.
Una nota del gruppo Fs sottolinea l’impatto significativo che lo sciopero ferroviario ha sulla qualità del servizio erogato agli utenti. Gli effetti dei ritardi e delle cancellazioni di Frecce, Intercity e treni Regionali si potranno protrarre prima e dopo l’orario della mobilitazione. In ogni caso durante lo sciopero ferroviario sarà programmato lo svolgimento di corse elencate in apposite tabelle, che possono essere consultate sul sito istituzionale di Trenitalia SpA.
Per il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti lasciare a piedi oltre un milione di turisti e di pendolari in questo periodo dell’anno di ferie e caratterizzato dalle altissime temperature è davvero impensabile. Di conseguenza, è stata emessa un’ordinanza che ha dimezzato la durata delle astensioni: lo sciopero dei treni è scattato alle tre e durerà fino alle ore 15 della giornata odierna.
Durante la mobilitazione sarà garantito lo svolgimento delle corse nazionali elencate nelle tabelle pubblicate sul sito istituzionale. Saranno garantite le corse dei treni nelle fasce orarie dalle ore 6 alle ore 9. Maggiori informazioni ed aggiornamenti saranno consultabili sul sito istituzionale, sull’app di Trenitalia, sui social del gruppo ferroviario e presso gli uffici di assistenza delle stazioni.
La decisione del Mit di dimezzare la durata delle astensioni ha scatenato l’ira delle forze sindacali, che minacciano di ricorrere alle vie legali.
“Le astensioni dal lavoro sono state dichiarate secondo le leggi vigenti, valuteremo in sede legale come rispondere all’iniziativa di comprimere il diritto costituzionale di sciopero”,
è quanto commenta il segretario generale della Filt Cgil, Stefano Malorgio.
Il ministero dei Trasporti era a conoscenza dello sciopero dall’8 giugno. Pertanto, aveva tutto il tempo di evitare la mobilitazione. Nulla è stato fatto. Oramai i treni sono stati cancellati in previsione della mobilitazione e, di conseguenza, non sarà possibile evitare i disagi agli utenti. Le forze sindacali puntano ad impugnare il provvedimento emesso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Ciò
“contrasta pesantemente con il diritto allo sciopero previsto dalla nostra Costituzione”.
La motivazione della protesta dei lavoratori del settore ferroviario è molto chiara: si protesta per il rinnovo di due contratti nazionali e per chiedere l’aumento della busta paga. Con l’inflazione alle stelle e con i continui rincari, i lavoratori hanno perso potere di acquisto e necessità di un aumento salariale.
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