Il volo aereo della Malaysian Airlines MH370 – partito 41 minuti dopo la mezzanotte ora locale da Kuala Lumpur – è sparito dai radar dopo circa due ore di tragitto, nello spazio aereo del Vietnam. Il Boeing 777-200 sarebbe dovuto arrivare a Pechino alle 6:30 locali. Dopo un paio d’ore di volo si sono persi i contatti, senza che i piloti lanciassero alcun segnale d’allarme o segnalassero guasti tecnici. Questo è uno degli elementi che hanno portato gli inquirenti a sospettare di un atto terroristico. L’altro è la presenza nella lista dei passeggeri di due persone che non erano a bordo, i cui passaporti erano stati rubati in Thailandia negli ultimi due anni. Uno è l’italiano Luigi Maraldi, 37 anni, di Cesena. L’altro è un cittadino austriaco, il trentenne Christian Kozel. Il ministro dei Trasporti e della Difesa ha aggiunto che le autorità stanno indagando sulla pista del terrorismo in collaborazione con l’Fbi.
Il ministro dei Trasporti e della Difesa della Malaysia, Seri Hishammuddin, ha precisato che in realtà tra i nomi dell’elenco dei passeggeri sono quattro quelli che destano sospetti. Tutti e quattro i biglietti erano stati acquistati tramite la China Southern Airlines. A bordo del volo erano 227 passeggeri e 12 membri dell’equipaggio. Secondo più fonti, fin dai primi momenti si era diffusa la notizia che a bordo c’era anche un passeggero italiano. Ma Luigi Maraldi, 37 anni, ha subito chiamato casa tranquillizzando tutti. Si trovava in Thailandia e non fra le persone sul velivolo che ha perso i contatti con la torre di controllo.
La compagnia aerea ha fatto sapere che il pilota alla guida del velivolo era un 53enne con oltre 18mila ore di volo alle spalle, affiancato da un primo ufficiale di bordo di 27 anni. Critiche non sono però state risparmiate alla compagnia aerea, vista anche l’assenza di notizie in merito, che si è protratta per ore. La notizia della scomparsa dell’aereo è arrivata dopo che l’aereo sarebbe già dovuto essere atterrato.
Nella lista passeggeri c’era anche il nome di un italiano tra le persone a bordo di un volo della Malaysian Airlines che nella notte fra venerdì e sabato ha perso il contatto con la torre di controllo. Ma sabato è arrivata la conferma che l’uomo si trova sano e salvo in Thailandia. Il Boeing 777-200 portava 239 persone a bordo, le sue tracce sono sparite nella notte mentre sorvolava il mare a sud del Vietnam, due ore dopo la partenza da Kuala Lumpur. Il volo era diretto a Pechino.
L’aereo MH370 era partito 41 minuti dopo la mezzanotte, per un viaggio che sarebbe dovuto durare sei ore. Tra i 239 passeggeri c’erano 153 cinesi, 38 malesi, 12 indonesiani, ma anche australiani, europei e americani.
Secondo le autorità vietnamite, il velivolo è precipitato in mare un minuto prima di entrare nello spazio aereo nazionale, a 300 km dall’isola di Tho Chu, tra il Golfo di Thailandia e il Mar cinese meridionale. Fuad Sharuji, il vice presidente della Malaysia Airlines, ha precisato che nel momento in cui ha perso contatto con la torre di controllo il Boeing volava a 35.000 piedi (10.670 metri) di altitudine e che i piloti non avevano segnalato problemi di nessun genere.
Il dato che preoccupa è che non sembra esserci stato alcun messaggio di allarme da parte del pilota o di altri membri dell’equipaggio, prima di perdere il contatto con la torre di controllo.
Sebbene il segnale del velivolo non sia stato ancora identificato, è stata organizzata un’operazione di soccorso in collaborazione tra le autorità di Vietnam, Cina e Malaysia. Secondo media cinesi due navi della marina di Pechino si sono dirigette verso la zona, già sabato. Domenica le ricerche sono riprese in mare.