È intervenuta lo scorso martedì 13 giugno 2023 una nuova segnalazione dall’Olanda che fa ben sperare sulle sorti di Alessandro Venturelli, il ragazzo di Sassuolo scomparso il 5 dicembre 2020.
Una testimone lo avrebbe visto lungo la tangenziale di Langedijk e avrebbe reso il suo racconto ad un sito di scomparsi gestito proprio nella terra dei Paesi Bassi.
“Da 2 anni quando vado al lavoro lungo la tangenziale di Langedijk la mattina o il pomeriggio sulla via del ritorno, mi imbatto in un giovane chiaramente molto confuso che sembra molto emaciato, ha chiaramente bisogno di cure mediche, non può essere avvicinato, ha da tempo capelli biondi e barba lunga, entrambi molto spettinati. Il ragazzo cammina scalzo e raccoglie cartacce e cianfrusaglie sul ciglio della strada. Ha pantaloni e camicetta completamente slavati, chiusi con buchi, e sta chiaramente dormendo per strada. Mi sono rivolto a diverse istituzioni della zona chiedendo se hanno un fuggiasco, io stessa lavoro nel settore sanitario, ma non è così. Ora vedo la foto di Alessandro e soprattutto nella seconda foto, sembra esattamente così”.
Dunque, per l’ennesima volta, tutte le strade per ritrovare Alessandro portano in Olanda. Del resto, proprio lo scorso 8 giugno, è stata depositata dal legale del giovane l’opposizione alla richiesta di archiviazione. Una richiesta avanzata ancora una volta dalla procura di Modena.
Sicuramente anche in Olanda Alessandro deve essere cercato. Dato che, fino ai mesi immediatamente antecedenti alla sua scomparsa, il ragazzo aveva più volte manifestato la volontà di raggiungere proprio il Paese europeo. Ragion per cui aveva anche iniziato a seguire un corso di lingua inglese.
Ma nonostante tutti i parenti e gli amici abbiano riferito le sue intenzioni, e quelle intenzioni siano emerse delle ricerche su Google, la Procura di Modena non ha mai fatto indagini né sulle chat né sugli account Telegram di Alle. Neppure dopo la proroga di quest’ultime disposta lo scorso dicembre dal giudice per le indagini preliminari. Accertamenti che sarebbero fondamentali per capire chi lo abbia eventualmente indotto ad andarsene. E che gli abbia quindi fornito riferimenti e coordinate precise di città olandesi come Hilversum. Perché proprio in quest’ultima città Alessandro cercava una sistemazione.
In aggiunta, a complicare la questione, c’è stato il tardivo sequestro del suo telefono cellulare, avvenuto solamente cinque mesi dopo la sparizione, e la disinstallazione dell’applicazione da parte di Alessandro stesso. Proprio poco prima di andarsene.
L’allontanamento volontario di una persona maggiorenne non costituisce reato. Questa è la motivazione alla base della richiesta di archiviazione avanzata dalla procura di Modena in relazione alla scomparsa di Alessandro Venturelli. Tuttavia, una tale richiesta, all’avviso di chi scrive, non tiene conto dello stato di fragilità emotiva che lo aveva reso suggestionabile negli ultimi tempi e sicuramente incapace di organizzare da solo una fuga all’estero. Sappiamo che Telegram è una sorta di dark web e proprio perché per policy difficilmente controllabile, è pieno di soggetti capaci di irretire e manipolare. La risposta potrebbe essere lì. Per questo il legale ed i consulenti della famiglia Venturelli, di cui anche io faccio parte, hanno chiesto che vengano disposti accertamenti proprio su quell’applicazione. Evidenziando anche come due amici di Alessandro hanno parlato di un suo accesso proprio su Telegram il 14 marzo del 2021. Quando il giovane ormai risultava scomparso da tempo.
In sede di opposizione alla richiesta di archiviazione, è stata chiesta anche l’acquisizione delle impronte digitali di Alessandro. Si tratta, però, di un passaggio che può avvenire solamente a seguito di un ordine di indagine europeo. Che dovrebbe essere disposto dall’autorità giudiziaria italiana. Perché le impronte digitali sono così importanti? Perché in Olanda e in Germania tutti i senza tetto sono schedati. Dunque, se le impronte di Alessandro venissero inserite in una banca dati europea, potrebbe essere riconosciuto anche dopo un semplice controllo o segnalazione. Ad oggi, infatti, le nostre autorità italiane hanno rilasciato solamente il nulla osta per la divulgazione della foto dell’age progression di Alessandro. Considerando, inoltre, che l’accertamento del DNA in termini identificativi può avvenire solo in casi residui, come ad esempio durante l’accesso in una struttura sanitaria o nel corso di alcuni accadimenti di violenza.
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