Un sottomarino utilizzato per portare i turisti ad osservare il relitto del Titanic è scomparso dai radar dell’Oceano Atlantico: in corso le operazioni di ricerca.
Alcune società private americane avevano messo da tempo una flotta di sommergibili per trasportare turisti in una spedizione alla scoperta del Titanic. Uno di questi sottomarini però, secondo quanto riferito dalla BBC sarebbe scomparso dai radar dell’Oceano Atlantico. In questo momento sono in corso le operazioni di ricerca, secondo quanto riferito dalla Guardia Costiera di Boston. Dispersa l’imbarcazione della Ocean Gate, che ah comunicato in queste ore all’emittente britannica che le ricerche sono in corso e che i loro pensieri sono alla crew e ai familiari dei passeggeri a bordo. La visita al Titanic, la nave “inaffondabile”.
Scomparso uno dei sommergibili in visita al Titanic. Lo riferisce la BBC, che cita la Guardia costiera di Boston. Un piccolo sommergibile, facente parte di una flotta di mezzi sottomarini utilizzati dalle società private che organizzano le spedizioni, è scomparso dai radar dell’Oceano, in prossimità del relitto. Grazie a queste visite, ovviamente a pagamento, i turisti sono portati sul fondo del mare per osservare i fondali e i resti del famosissimo Titanic, a ben 3.800 metri in profondità.
Non è noto in questo momento la motivazione della scomparsa del sommergibile, ne da quanto tempo è stata persa la comunicazione con i presenti a bordo. Secondo quanto riportato dall’emittente britannica, il mezzo scomparso faceva parte verosimilmente della flotta di OceanGate’s Titan, che può contenere fino a 5 persone ed è in grado di fornire ossigeno per una durata massima di 4 giorni. Un sommergibile in fibra di carbonio che offre l’opportunità, come si legge sul sito, “per uscire dalla vita di tutti i giorni e scoprire qualcosa di straordinario“, dal peso di 10mila kg.
La Ocean Gate ha affermato in una recente nota che il focus è sulle ricerche e che i pensieri della società vanno ai membri dell’equipaggio e alle loro famiglie. Il viaggio era partito da St Johns nello stato canadese del Newfoundland, a 600 km dal relitto partito da Southampton nel 1912. Un’intera immersione, si legge sul sito Ocean Gate, dura fino a 8 ore. Sono tre i sommergibili messi a disposizione della ditta, ma solo uno di essi è capace di scendere a fondo a tal punto da poter osservare i relitti del transatlantico.
Le operazioni di soccorso sono condotte in queste ore dalla Guardia costiera di Boston.
Secondo quanto affermato dal proprietario della società alla BBC, anche un rimorchiatore Polarizzatrice Price è stato usato nella spedizione. Il costo del viaggio, non per tutti evidentemente, è di 250mila dollari per l’intera esperienza.
Ironia della sorte, proprio in visita alla nave che doveva essere “inaffondabile”, si è disperso il gruppo di turisti. Non un viaggio per tutte le tasche, ma nemmeno per gli scaramantici insomma. Sui social si sprecano infatti le citazioni alla pellicola del 1997, con migliaia di utenti intervenuti su twitter per rilanciare la drammatica notizia, mentre c’è già chi parla di “maledizione del Titanic”.
Chi non ha mai avuto paura della profondità invece è James Cameron, che ha contribuito a rendere ancora più iconico il ricordo del naufragio del Titanic grazie al suo film e alla sua passione per i relitti e i naufragi.
Proprio la nave inaffondabile, il Titanic, affondato poi nel 1912, rappresenta la più famosa storia del ‘900 di naufragi. Epica, per come è stata raccontata, drammatica per chi quella tragedia l’ha vissuta. Per attraversare l’Oceano Atlantico, dall’Inghilterra all’America terra di libertà, il Titanic andò in contro a un disastro marittimo che ha stuzzicato la creatività di scrittori e registi.
Dai 121 anni dal suo naufragio sono stati scritti libri e girati fior fior di documentari e film, ma nella memoria collettiva di molti, il Titanic rappresenta quella storia d’amore con un giovanissimo Leonardo Di Caprio protagonista.
Oltre a fare scorpacciata di Oscar (ben 11 nel 1998), il film Titanic ha visto la luce grazie alla straordinaria passione di James Cameron per i naufragi. Il visionario registra – ideatore di Avatar – si è infatti di persona immerso fino ai fondali, regalando al pubblico immagini uniche anche durante la pellicola. La decisione di accostare durante il film alcune scene tra flash back e flash forward di ritrovamenti “contemporanei” sulla nave infatti, deriva dall’animo avventuroso di Cameron, il quale poi non si è certo fermato ai fondali dell’Atlantico e al Titanic.
Il regista infatti, che di sottomarini e di esplorazioni del mare se ne intende e come, dopo averci consegnato uno dei film più famosi di tutti i tempi, è poi passato alla storia come il primo uomo ad aver esplorato le Marianne nel 2012. Per primo, da solo, a bordo di un batiscafo dalla forma da siluro di 12 tonnellate, si è inabissato per portare a termine una missione scientifica con le telecamere di National Geographic.
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