A Salerno si è tenuto l’evento ‘Il segreto della longevità nel Cilento a servizio del paziente’, un’occasione di dibattito e di confronto fra pazienti, istituzioni, dirigenti sanitari, medici e infermieri sul tema dello scompenso cardiaco. Obiettivo: mettere a punto e adottare un nuovo modello di cura legato alle esigenze del territorio, per una corretta presa in carico del paziente.
Lo scompenso cardiaco, ossia quando il cuore non riesce a pompare in modo soddisfacente il sangue nel resto dell’organismo, colpisce oggi oltre 15 milioni di persone in Europa, 1 milione e mezzo in Italia e più di 100 mila cittadini in Campania. Una persona su cinque è a rischio di sviluppare la malattia.
E’ la seconda causa di morte in Italia, il primo motivo di ospedalizzazione, ma non riceve tutta l’attenzione che meriterebbe. Lo scompenso cardiaco è una patologia troppo spesso sottostimata e considerata come indissolubilmente legata all’età. Ma la pratica ha dimostrato che, nonostante un’età avanzata, un paziente efficacemente preso in carico può migliorare sensibilmente la propria aspettativa e qualità di vita. Creare una sinergia fra tutti gli attori è un altro importante risultato che Aisc sta raggiungendo non solo in Campania, ma in tutta Italia.
Per migliorarne la conoscenza l’Aisc, Associazione italiana pazienti scompensati cardiaci, da 4 anni è impegnata in campagne di prevenzione e sensibilizzazione.
Stanchezza, spossatezza e affaticamento raramente vengono ricollegati allo scompenso cardiaco. Molti pazienti così non hanno una diagnosi precoce e di conseguenza le cure necessarie. Questo non è accettabile in un periodo storico in cui – sottolineano gli esperti – sono disponibili ampie soluzioni terapeutiche che permettono una significativa riduzione della mortalità e quindi un allungamento della vita, oltre a un importante miglioramento della qualità della vita stessa.
Rosaria Di Somma, consigliere delegato relazioni esterne Aisc, esprime soddisfazione per i traguardi ottenuti “Abbiamo raggiunto quota 3.500 iscritti, è un orgoglio per la nostra associazione – afferma – Anche il singolo paziente ha diritto all’assistenza sanitaria e noi esistiamo anche per questo. Anche il camper, in giro per le strade della Penisola, ha una funzione fondamentale. Quest’anno abbiamo salvato la vita di un paziente sottoposto a un controllo”.
“Non mi piace parlare di numeri – precisa – ma per lo scompenso cardiaco è necessario farlo. Sono fondamentali, perché non c’è informazione. Il sistema sanitario è inadeguato rispetto alla crescente domanda di assistenza e cura di questa patologia cardiaca. Esiste un problema gravissimo. Le linee guida vengono seguite dalle Istituzioni, ma non sul territorio dove i messaggi restano del tutto inascoltati”.
In collaborazione con AdnKronos
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