Secondo il pm Nunzia Gatto dell’ufficio esecuzioni della procura di Milano, Aminje Cheraouaqi delinquerà sicuramente un’altra volta, e in quel caso verrà applicato una sorta di ”bonus pena” deciso per rimettere a posto le cose dopo un errore imbarazzante fatto dalla procura, che ha tenuto per una seconda volta – ingiustamente – dietro le sbarre, la stessa persona che aveva già scontato la sua pena.
La vicenda ha come protagonista Aminje Cheraouaqi, un giovane di 27 anni, condannato per furto e resistenza a una pena complessiva di otto mesi e 20 giorni di galera, che invece, probabilmente per un errore di trascrizione, ha visto raddoppiati i suoi giorni di detenzione con un aggravio di 208 giorni di reclusione.
La battaglia legale portata avanti dal marocchino e dal suo legale, Debora Piazza, si è conclusa con l’ammissione dell’errore da parte della Procura – ”Accertato che il condannato ha effettivamente espiato la pena dal 10/6/2009 al 1/3/2010” si dispone ”l’immediata scarcerazione…” – ma anziché accogliere la richiesta di risarcimento pari a circa 50mila euro, il tribunale ha disposto un ”bonus” da riscuotersi in caso di nuova condanna: ”Il condannato ha sofferto un periodo di carcerazione in eccesso pari a (spazio lasciato in bianco, ndr), periodo eventualmente fungibile per altro procedimento”.
Quello che indigna è che praticamente viene dato per certo dal titolare del fascicolo che il 27enne Aminje Cheraouaqi tornerà a delinquere in un immediato o remoto futuro, e quindi alla prossima condanna gli verrà scontata la pena già subita ingiustamente.
E dal momento che all’avvocato Piazza: ”Altre condanne non risultano”, ha avanzato una richiesta di risarcimento di 49.052 euro per i 208 giorni di galera fatta dal suo assistito senza aver commesso altro reato.
L’avvocato Piazza ha dunque commentato l’episodio chiedendosi, a proposito del suo assistito straniero: ”Ma se ci fosse stato uno di noi ci saremmo comportati allo stesso modo?”