Violenti scontri sono scoppiati all’interno della moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme, dove dalle prime ore di oggi è impegnata la polizia.
La mossa è stata denunciata dal movimento islamista palestinese Hamas, come un crimine senza precedenti, vediamo cosa è accaduto nel dettaglio.
Scontri a Gerusalemme
Dalle prime luci dell’alba di oggi, la moschea Al-Aqsa a Gerusalemme è teatro di violente rivolte in cui tantissime persone si sono colpite con bastoni e pietre. La polizia israeliana è intervenuta per sedare la rivolta, definita da Hamas, che governa la Striscia di Gaza, come un crimine senza precedenti.
Lo stesso movimento islamista ha esortato i palestinesi in Cisgiordania a intervenire in difesa della moschea. Intanto la situazione sembra decisamente più sotto controllo rispetto a qualche ora fa, infatti gli uomini della polizia hanno lavorato per allontanare la folla.
Gli agitatori sono stati fermati e in loro possesso sono stati trovati fuochi d’artificio, pietre e bastoni. Sono state oltre 350 le persone tratte in arresto ed è stata un’operazione molto lunga in cui la polizia ha tentato per ore di entrare nel complesso perché gli agitatori si erano barricati dentro.
Il portavoce delle forze dell’ordine ha riferito che c’erano molti individui mascherati che, violando la legge, hanno introdotto nel luogo di culto mazze, petardi e pietre, spostando poi il mobilio e aiutandosi con altri oggetti per chiudere le entrare.
Dopo aver provato a instaurare un dialogo con queste persone, invano, la polizia ha dovuto forzare le entrate e fermare i manifestanti per garantire il corretto svolgimento della preghiera mattutina prevista dal Ramadan ed evitare che la situazione degenerasse ulteriormente.
In tenuta antisommossa e difesi dagli scudi protettivi per avanzare, gli agenti hanno attraversato la struttura sotto una raffica di esplosioni ma alla fine sono riusciti ad ammanettare i soggetti più pericolosi e scortare tutti all’esterno.
Le violenze al Monte del Tempio
Quando la notizia si è diffusa sono stati lanciati diversi razzi dalla Striscia di Gaza verso il territorio israeliano. Non è la prima volta che il Monte del Tempio, un luogo così importante, viene preso di mira e il fatto che avvenga nel bel mezzo del periodo del Ramadan, lo rende un fatto ancora più grave.
Tutti i civili infatti si riuniscono qui e nelle altre moschee per pregare durante il Fajr, ovvero l’alba e quindi l’inizio del digiuno che poi terminerà al calar del sole. Gli scontri sono iniziati durante la notte ma si sono fatti più violenti proprio di mattina. Il sito sacro di Al-Aqsa sorge in cima a quello che per gli ebrei è il Monte del Tempio, il luogo più sacro del giudaismo.
Proprio da questa sera gli ebrei si preparano a celebrare la Pasqua ma le immagini che vorremmo vedere non sono di certo quelle di un battaglione che porta via dei ribelli armati di pietre e ogni sorta di oggetto. Quelle diffuse dalla polizia israeliana hanno fatto il giro del mondo e sconvolto anche i fedeli che visitano la moschea in questo periodo coì simbolico.
In passato questo monte, conosciuto anche come Spianata delle Moschee, ci sono stati degli scontri analoghi nel 2020, quando i fedeli islamici hanno organizzato una marcia scandendo slogan nazionalistici creando disordine.
La manifestazione era stata indetta da forze islamiche in difesa della moschea che proprio oggi è stata presa d’assalto e in protesta contro i visitatori sempre più frequenti in quella zona, specialmente gli ebrei osservanti. Infatti, uno degli slogan recitava “Ebrei, attenti, l’esercito di Al-Aqsa sta tornando”.
Come allora, anche in questo caso c’è stato bisogno di molti agenti di polizia per sedare le agitazioni. Fortunatamente l’episodio odierno non ha causato feriti, tuttavia i razzi lanciati dalla Striscia di Gaza in direzione del territorio israeliano, hanno colpito una fabbrica nella zona industriale provocando diversi danni.
Sempre nella Spianata, il mese scorso un adolescente ha ferito a coltellate un passante e poi si è dato alla fuga, per poi essere bloccato poco dopo. Insomma un’area quella del Monte delle Moschee che spesso sentiamo nominare per proteste e atti di violenza che vogliono lasciare segni incisivi e per farlo, vengono compiuti in luoghi di culto sacri.
Hamas ha condannato fortemente ciò che è avvenuto oggi, ora si attende una probabile rappresaglia di Tel Aviv. Cresce quindi la tensione che in realtà era già notevole a Gerusalemme est e in Cisgiordania, dove i timori di violenze sono un pericolo reale specialmente in questo periodo sacro.