Scontri fra i detenuti nel carcere El Litoral di Guayaquil in Ecuador: nel pomeriggio di ieri sono iniziati i primi disordini che poi sono giunti al termine ieri sera con esiti paurosi.
I testimoni riferiscono di aver sentito anche dei colpi di arma da fuoco e varie esplosioni all’interno del carcere che sarebbero giunti al termine soltanto in tarda serata. La situazione adesso sembra essere tornata alla calma.
I media dell’Ecuador hanno ricordato in quest’occasione che purtroppo qualcosa di simile era successa già nel gennaio del 2021. Allora, a causa di scontri improvvisi tra i detenuti e gli agenti in servizio, si registrarono 430 prigionieri morti.
Per quanto riguarda invece i disordini di ieri, almeno per il momento si parla di 12 persone morte e tre rimaste ferite, per fortuna non gravemente. Le tre persone ferite sono subito state soccorse dagli infermieri e dai medici e si riprenderanno nei prossimi giorni.
Gli scontri violenti sono scoppiati nei diversi padiglioni del carcere, sono iniziati ieri pomeriggio e poi si sarebbero conclusi intorno alle 20:30 ecuadoriane, che corrispondono alle ore 2:00 in Italia.
La polizia ecuadoriana conferma che in particolare le risse sono avvenute nei padiglioni cinque, tre, otto e nove di una prigione che è tra le più importanti di tutto il territorio. Questa accoglie prigioni provenienti da qualsiasi parte dell’Ecuador.
La SNAI ovvero il sistema nazionale di assistenza alle persone prive di libertà, ha attivato i protocolli necessari per cercare di riportare la calma all’interno del Centro. Dei magistrati arriveranno invece oggi per dare l’autorizzazione alla rimozione dei cadaveri lì rimasti dall’inizio degli scontri fino ad ora.
Soltanto nella tarda serata di oggi o domani si conoscerà qual è il reale bilancio degli scontri e quindi quante sono le vittime. Per adesso si confermano 12 morti e 3 feriti, ma si aspettano numeri in crescita.
Ricordiamo che nel 2022, il presidente Guillermo Lasso, durante la sua visita ufficiale in Israele, a seguito dei disordini in cui morirono oltre 350 persone, aveva assicurato azioni da parte del governo contro la violenza nelle carceri. Poi aveva ordinato il trasferimento degli autori del massacro nelle prigioni di massima sicurezza. Se si dovessero trovare gli autori di questi disordini, è certo che anche loro pagheranno per quanto fatto.
Quello che è avvenuto ieri non è soltanto un episodio di violenza avvenuto all’interno di un carcere. Ma qualcosa di più grave avvenuto in un periodo particolare, ovvero un giorno dopo la morte di tre guardie carcerarie proprio di fronte alla prigione presso un ristorante.
Ma non finisce qui perché soltanto due giorni fa a seguito di una ispezione di routine della polizia all’interno delle celle, 6 detenuti sono stati ritrovati privi di vita. I tre si sono impiccati.
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