Ci sono accese proteste ad Atene, Larissa e Salonicco dopo lo scontro fra due convogli in Grecia, costato la vita a 43 persone.
Si parla di tragico errore umano e il bilancio delle vittime è ancora provvisorio, accanto a loro ci sono molti feriti e una sessantina di dispersi.
Ieri è stata diffusa la notizia circa lo scontro violentissimo fra due treni in Grecia, evento che ha coinvolto un convoglio passeggeri e uno adibito al trasporto merci. Il capostazione è stato arrestato per verificare la sua posizione e il coinvolgimento nella tragica vicenda che è stata definita dal premier del Paese un tragico errore umano.
Intanto il ministro dei Trasporti ha dato le dimissioni ma oltre alla diatriba politica c’è anche un aspetto umano da non tralasciare, infatti ci sono ad ora 43 morti certi e 130 feriti, che si trovavano su uno dei due treni insieme ad altre persone, per un totale di 350.
Di queste, circa 60 risultano ancora disperse e il lavoro dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile continua senza sosta per trovare questi passeggeri e prestare assistenza ai feriti, in particolare il portavoce dei pompieri ha riferito che 72 persone sono state ricoverate in gravi condizioni presso l’ospedale di Larissa, 6 di loro in terapia intensiva.
Il treno passeggeri proveniva da Atene ed era diretto a Tessalonica, città settentrionale della Grecia da cui invece era partito il treno merci, con destinazione Larissa. Lo scontro è avvenuto a Tempe, nell’area centrale del Paese.
A riferire l’accaduto è stata la televisione di Stato, precisando che purtroppo il bilancio è provvisorio.
Le prime indagini dello scontro hanno portato a individuare alcune persone sospette, come appunto il capostazione che probabilmente ha svolto male la sua attività di dirigenza del movimento dei convogli, coordinando male i tempi e causando così lo schianto.
La sua posizione è ancora da chiarire e nel frattempo si lavora ancora alla rimozione dei treni incidentati e all’ascolto dei testimoni, per lo meno quelli che riescono a parlare poiché la maggior parte delle persone presenti è ancora fortemente sotto shock.
Ci sono stati molti scontri in strada per protestare contro quello che è stato banalizzato come un errore umano, parole del premier Kyriakos Mitsoatakis che hanno scatenato disordini fra la popolazione.
Ieri sera ci sono stati scontri ad Atene fra manifestanti e polizia davanti alla sede di Hellenic Train, le ferrovie greche, in particolare gli agenti hanno dovuto ricorrere a lacrimogeni e granate stordenti per sedare gli animi.
Decine di persone della sinistra extra-parlamentare e delle associazioni studentesche si sono date appuntamento per protestare contro quella che secondo loro era una tragedia preannunciata. I giovani hanno srotolato uno striscione con scritto ‘I nostri morti per il loro guadagno’, alludendo alle scarse misure di sicurezza dei trasporti e alla leggerezza con cui vengono prese le decisioni sulla circolazione ferroviaria, da chi di dovere.
Dopo questa grande protesta ce ne sono state altre a Salonicco e a Larissa, proprio nei pressi dell’incidente, le cui responsabilità sono ancora tutte da accertare.
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