Uno scontro fra treni, avvenuto nel 2016, a Barletta. La richiesta di pene severe per chi provocò questo disastro è stata presentata dalla pubblica accusa. Vediamo di cosa si tratta.
Nessuna condanna potrà riportare le 23 persone morte nello scontro. Condanne severe sono state, perciò, richieste.
Era il mese di luglio del 2016 quando due treni regionali si scontrarono a Barletta. Da allora, le indagini per capire l’esatta dinamica dell’incidente e tutti gli eventuali colpevoli, non si sono fermate, tanto da portare la pubblica accusa a chiedere condanne severe, fra i 12 e i 6 anni di carcere.
Nell’incidente, persero la vita 23 persone ed altre 57 rimasero ferite. In tutto sono state chieste 15 condanne, ma anche revoca di concessioni e di autorizzazioni sulla tratta, oltre che altrettante sanzioni amministrative.
All’epoca dell’incidente, e ancora oggi, la tratta della Bari Nord è gestita da Ferrotramviaria, anche nel tratto fra Andria e Corato dove avvenne lo scontro. Si è trattato di uno dei disastri ferroviari più gravi avvenuti in Puglia e per i quali, ancora oggi, si attendono condanne definitive.
Cosa accadde quel giorno? Nelle campagne fra la stazione di Andria e quella di Corato, al km 51 della linea ferroviaria Bari – Barletta, due treni della società “Ferrotramviaria” si scontrarono portando alla morte di 23 persone ed al ferimento di altre 57.
Le inchieste e le indagini hanno portato alla conclusione che, l’incidente, è stato provocato da errori umani, specie nella gestione degli incroci e del traffico ferroviario. Mancanza di personale, personale stesso poco formato, la sicurezza ferroviaria che era legata al solo personale: queste alcune fra le cause del disastro e della morte di altrettante persone.
All’inizio erano state 19 le persone indagate, fra i quali anche i rispettivi capostazione di Andria e Corato e uno dei due capotreni in servizio su uno dei mezzi, poichè l’altro era deceduto nello scontro. Dal 2016 ad oggi sono cambiate tante cose e le indagini sono continuate, fino ad arrivare alla richiesta, oggi, di condanne comprese fra i 12 e i 6 anni di carcere.
Una collisione avvenuta nelle campagne di Andria e i treni coinvolti erano proprio dell’azienda Ferrotramviaria ed erano, rispettivamente, composti da 4 carrozze ognuno. Viaggiavano ad una velocità fra i 90 e i 100km orari in due direzioni opposte. Velocità al di sotto del limite massimo consentito (di 110km/h).
L’incidente avvenne in una curva, ai cui lati erano presenti degli uliveti, cosa che, probabilmente, avrebbe impedito i macchinisti di vedersi reciprocamente.
Di conseguenza, nessuno dei due riuscì ad attivare il freno di emergenza. Nello schianto, le due carrozze anteriori di entrambi i treni furono quelle che subirono danni maggiori, a differenze delle ultime che rimasero intatte senza nemmeno uscire dai binari. Nell’impatto, morirono 23 persone, compresi i macchinisti dei due treni.
Condanne richieste dalla pubblica accusa, come dicevamo, ma anche un’assoluzione, richiesta questa volta dal Pubblico Ministero. Una richiesta di revoca di concessioni ed autorizzazioni per le attività, per un anno, insieme ad una multa di oltre 1 milione di euro è stata chiesta, invece, per Ferrotramviaria.
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