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A 24 ore dal disastro, arriva il dato ufficiale, emesso dalle autorità, delle vittime dello scontro tra due treni in Puglia: sono 23, tutte identificate da parenti e familiari presso l’istituto di medicina legale di Bari. Le salme saranno consegnate alle famiglie venerdì 15 luglio per permettere i funerali che, verosimilmente, dovrebbero aver luogo sabato 16 luglio. Non ci sono cittadini stranieri tra le vittime, come invece si era ipotizzato in un primo momento dopo le dichiarazioni del sindaco di Corato, Massimo Mazzilli. I familiari hanno terminato lo strazio del riconoscimento e ora tutte le salme hanno un nome e cognome, una storia che li ha portati su quei treni maledetti. Sono stati riconosciuti dai loro parenti da un oggetto personale, una foto, un gioiello. Cinquanta invece i feriti: 27 sono stati dimessi, 23 sono ancora ricoverati di cui sette sono in prognosi riservata.
L’elenco è stato diramato dalle autorità competenti: ecco l’elenco delle vittime dello scontro dei treni avvenuto nella mattina del 12 luglio tra Andria e Corato.
Pasquale Abbasciano (Andria, 17 aprile 1955);
Giuseppe Acquaviva (Andria, 15 febbraio 1957);
Serafina Acquaviva (Andria, 14 maggio 1954);
Maria Aloysi (Bari, 4 ottobre 1966);
Alessandra Bianchino (Trani, 5 novembre 1987);
Rossella Bruni (Trani, 16 marzo 1994);
Pasqua Carnimeo (Modugno, 1° novembre 1985);
Enrico Castellano (Ostuni, 1° gennaio 1942);
Luciano Caterino (Ruvo di Puglia, 29 aprile 1979);
Michele Corsini (Milano, 20 febbraio 1955);
Albino De Nicolo (Terlizzi, 23 gennaio 1959);
Salvatore Di Costanzo (Bergamo, 2 novembre 1959);
Giulia Favale (Francia, 4 luglio 1965);
Nicola Gaeta (Bari, 16 gennaio 1960);
Jolanda Inchingolo (Andria, 10 dicembre 1991);
Benedetta Merra (Andria, 18 giugno 1964);
Donata Pepe (Cerignola, 3 ottobre 1953);
Maurizio Pisani (Pavia, 26 agosto 1966);
Giovanni Porro (Andria, 1° giugno 1956);
Fulvio Schinzari (Galatina, 31 ottobre 1957);
Antonio Summo (Terlizzi, 12 novembre 2001);
Ludovico Francesco Tedone (Terlizzi, 4 gennaio 1999);
Gabriele Zingaro (Andria, 30 ottobre 1991).
La prima vittima identificata è un poliziotto, Fulvio Schinzari: 53 anni, aveva ricoperto l’incarico di commissario a Canosa di Puglia e a Trani ed era vice questore con incarico di dirigente dell’ufficio personale della questura di Bari, con la passione per la musica: stava rientrando in ufficio dopo le ferie. A riconoscerlo è stato un collega che stava partecipando alle operazioni di soccorso: l’uomo viaggiava con la figlia di cui al momento non si hanno notizie.
A dare la conferma della morte del commissario Fulvio Schinzari è stato il capo della Polizia Franco Gabrielli. “Apprendo con enorme dolore le notizie che giungono da Corato, luogo del terribile disastro ferroviario avvenuto questa mattina. Esprimo sentimenti di vicinanza alle famiglie delle vittime e a tutti coloro che sono rimasti feriti. Anche la Polizia di Stato è rimasta colpita da questo tremendo evento con la morte del Vice questore aggiunto Fulvio Schinzari; alla famiglia e ai suoi cari esprimo il mio cordoglio, unendomi al loro dolore in questo tragico momento“, si legge in una nota ufficiale.
Identificato anche il corpo di Enrico Castellano , 72 anni, proveniente da Torino ma originario di Ostuni, ex dirigente del Banco di Napoli ora in pensione che stava tornando dal figlio ad Andria per festeggiare il compleanno del nipotino di due anni. “Pensavamo di festeggiare anche l’onomastico, perché è sant’Enrico, e il compleanno“, ha raccontato il fratello Franco alla stampa.
Non era su nessuno dei treni, ma stava passeggiando tra gli ulivi, Giuseppe Acquaviva di 51 anni: d professione agricoltore, è stato colpito dalle lamiere. Portato in ospedale a Barletta, è morto dopo poche ore.
C’era anche Antonio Summo su quel treno, studente di 15 anni. Non sarebbe dovuto salire a bordo perché aveva mal di pancia ma al padre aveva detto: “Devo recuperare due debiti formativi, lo sai“. Così era andato a scuola e stava rientrando a casa su quel treno in anticipo rispetto al solito perché un professore aveva finito prima. Ad aspettarlo alla stazione c’era il nonno, che lo aveva sentito dieci minuti prima dell’impatto: Antonio non è arrivato a destinazione. I genitori lo hanno riconosciuto dalla borsa, dai libri, dai pantaloncini e dalle scarpe da ginnastica. “Un ragazzo eccezionale, suonava la tromba al Conservatorio“, ricorda la zia.
Avrebbe dovuto sposarsi a settembre, Jolanda Inchingolo che di anni ne aveva 25 e stava andando a Bari proprio per incontrare Marco, suo futuro marito. L’hanno riconosciuta dall’anello nero che indossava sempre.
Tra le vittime è stata riconosciuta Patty Carnimeo, 30 anni, estetista. Originaria di Bari, abitava ad Andria dove si era trasferita dopo il matrimonio: era una pendolare che usava ogni giorno quel treno per andare al lavoro: lascia una figlia di due anni e mezzo.
Morta anche la signora Donata Pepe, la nonna del piccolo Samuele, il bambino di 6 anni che è stato tratto in salvo. La donna sessantenne stava riportando il piccolo dai genitori a Milano dopo qualche giorno di vacanza in Puglia: il suo abbraccio lo ha salvato, mentre per lei non c’è stato nulla da fare. Il suo corpo è stato trovato nella notte. “Stavo dormendo sulla nonna, e poi c’è stato quello scoppio fortissimo“, ha raccontato il piccolo Samuele, ancora ricoverato ma non in pericolo di vita
Maurizio Pisani era un volto noto della TV. Aveva partecipato in qualità di giudice alla trasmissione La Ricetta Perfetta. La showgirl Cristina Chiabotto ha commemorato Pisani postando un messaggio e una foto sul suo profilo Instagram.
Il macchinista Pasquale Abbasciano, originario di Andria, era prossimo alla pensione. Faceva questo mestiere da anni ed era un vero esperto, come lo definiscono colleghi e amici. Il pomeriggio dello schianto avrebbe dovuto andare al municipio di Andria per accompagnare la figlia che doveva recitare la promessa di matrimonio: è morto anche lui nell’impatto.
C’è anche Gabriele Zingaro, 24 anni, originario di Andria, che stava rientrando da Bari dopo una visita di controllo a un dito. Operaio metalmeccanico, si era ferito qualche settimana prima e si era sottoposto a un’operazione di chirurgia ricostruttiva. Poco prima dell’impatto aveva telefonato alla mamma.
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