Dopo la casa a Campobello di Mazara, i Carabinieri del Ros hanno scoperto il secondo covo di Matteo Messina Denaro.
Si tratta di un bunker non distante dall’appartamento di vicolo San Vito che ora è oggetto di perquisizioni e sequestri da parte degli investigatori.
A pochi giorni dall’arresto di quello che era il latitante numero 1 in Italia, i Carabinieri hanno trovato il secondo covo di Matteo Messina Denaro, dopo il primo a Campobello di Mazara.
Si trova poco lontano dall’appartamento di vicolo San Vito che ora è oggetto di perquisizioni e rilievi da parte delle autorità che stanno controllando ogni centimetro di quella casa.
Negli ultimi 6 mesi il boss ha vissuto nell’appartamento e i vicini hanno riferito di un uomo pacato e tranquillo, sembra che nessuno sospettasse che in realtà si trattava di un pericoloso criminale ricercato in tutta Italia.
Stando a quanto si apprende il capomafia di Castelvetrano ha fatto realizzare questo bunker all’interno di un’altra casa che si trova nella stessa zona del primo appartamento. Gli inquirenti in realtà hanno sempre avuto il sospetto di un secondo luogo utilizzato dal mafioso per nascondersi durante gli anni della latitanza e ora questa tesi ha trovato conferma.
Il secondo nascondiglio si trova nello stesso quartiere e appena è stata data la notizia, intorno alle 13.18 di oggi, il procuratore aggiunto Paolo Guido e il comandante del Ros, Lucio Arcidiacono, hanno raggiunto il luogo dove nelle prossime ore la Scientifica effettuerà un sopralluogo.
Si attendono aggiornamenti in merito per capire cosa ci sia all’interno.
Matteo Messina Denaro, considerato l’ultimo grande boss di Cosa Nostra, è ora detenuto nel carcere a L’Aquila, dopo che i medici hanno considerato le sue condizioni compatibili con la detenzione.
Il mafioso ha un tumore al colon molto aggressivo e per questo gli verrà somministrata una flebo per arrestare l’avanzare del male. Il programma terapeutico inizia oggi, proprio mentre Castelvetrano festeggia la cattura del super latitante.
I giovani del posto si sono ritrovati questa mattina nella piazza davanti al Comune esponendo diversi cartelli contro la mafia.
E mentre continuano ad arrivare gli apprezzamenti al lavoro delle forze dell’ordine in merito a questo importante evento, poco prima di mezzogiorno la Procura di Caltanissetta ha annunciato una videoconferenza che si terrà domani proprio con l’imputato, condannato all’ergastolo. Sebbene l’uomo non abbia ancora avuto modo di incontrare il suo avvocato difensore, ovvero la nipote Lorenza, i giudici hanno ritenuto idoneo accelerare i tempi processuali anche per la salute cagionevole.
Proprio per le cure legate alla sua malattia, Messina Denaro è stato arrestato proprio in una clinica privata palermitana, dove si è arreso senza creare problemi. L’oncologo che lo seguiva è ora sotto inchiesta, così come il prestanome Andrea Bonafede, identità con cui si era presentato nella clinica La Maddalena.
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