A Giza in Egitto è stato individuato un nuovo tunnel all’interno della piramide di Cheope e la scoperta potrebbe portare, secondo gli esperti, al ritrovamento del sepolcro del grande faraone tutt’oggi sconosciuto.
La scoperta è stata effettuata dai membri del progetto ScanPyramids e potrebbe essere uno dei ritrovamenti più importanti nella storia dell’archeologia. La collocazione del sepolcro del faraone Cheope e ancora sconosciuta ed è stata una missione inseguita per moltissimi anni dai maggiori esperti archeologi. Una svolta, dopo migliaia di anni, che potrebbe portare al ritrovamento della camera di sepoltura del faraone.
A Gaza in Egitto i ricercatori che hanno preso parte al progetto SpypPyramids hanno scoperto un corridoio ancora sconosciuto all’interno della grande piramide di Cheope, che potrebbe racchiudere il percorso che porta al sepolcro del faraone.
Un sogno inseguito dagli appassionati di archeologia e dagli esperti di tutto il mondo che, ora, attendono con ansia di sapere cosa si prospetterà davanti agli archeologi che avranno modo di esplorarlo.
Zahi Hawas, esperto e noto archeologo egiziano, ha svelato al mondo di aver ritrovato, dietro all’entrata principale della piramide di Cheope, un nuovo tunnel lungo 9 m e largo 2,10 m.
La scoperta è stata annunciata al mondo durante una conferenza stampa nella capitale egiziana Il Cairo, dove sono stati illustrati anche altri progetti dell’organizzazione che ha portato alla nuova scoperta.
Durante la conferenza Hawass ha specificato che prossimamente gli studi del gruppo avverranno divulgati all’interno delle riviste scientifiche Nature e Ndt & E International e ha sottolineato, inoltre, come questo possa essere il passaggio decisivo per arrivare alla tomba del faraone Cheope.
Secondo gli esperti il corridoio potrebbe essere proprio il passaggio mancante al ritrovamento del sepolcro del faraone e ritengono, inoltre, che la stanza di sepoltura sia all’interno della piramide e che finalmente il nuovo corridoio emerso possa dare notizie in più riguardo alla sua posizione o addirittura portare direttamente ad essa.
Hawass ha precisato che, ad oggi, si tratta soltanto di ipotesi e nulla è ancora stato verificato, ma presto verranno effettuati tutti i controlli del caso ehm e verrà informata la comunità globale.
Lo ScanPyramids è un progetto iniziato nel 2015 ed è stato voluto da l’università de Il Cairo e dall’Istituto francese HIP, con lo scopo di esplorare proprio alla grande piramide di Cheope ma, successivamente, anche altre piramidi utilizzando tecnologie avanzate e strumentazioni di imaging, come per esempio la radiografia e la termografia l, per riuscire a captare nuovi elementi fino ad ora sconosciuti.
Sostanzialmente queste tecniche permettono di fare una radiografia attraverso la pietra, utilizzando anche gli infrarossi e questo determina un vantaggio notevole rispetto al passato e le scoperte recenti ne sono la testimonianza diretta.
Già nel 2017 il gruppo gli esperti aveva individuato tre possibili vuoti e, quindi, possibili tunnel all’interno della grande piramide di Cheope. Sstiamo parlando di un’opera importantissima considerata una delle sette meraviglie del mondo antico e la piramide di cheope analizzata con le tecniche moderne sembra risalire intorno al 2500 a.C.
Una costruzione che in origine era alta circa 146 m e occupava una superficie di 53.000 m² si tratta di fatti della più grande delle tre piramidi della piana di giza vicino alla tuale città del Cairo è costruita per l’appunto come tomba per il faraone.
Secondo le teorie emerse nel corso degli ultimi decenni, la costruzione della piramide ha richiesto il lavoro di migliaia di persone e la maggior parte schiavi per per una durata di oltre vent’anni. Le pietre utilizzate si stimano circa in 2,3 milioni e alcune delle quali hanno un peso di circa 80 tonnellate.
Nonostante siano state attuate numerosissime ricerche, da parte dei migliori esperti internazionali, l’interno della piramide di Cheope ha alcune zone sconosciute come per esempio l’accesso alla camera sepolcrale di cheope, sempre nel caso che essa sia collocata all’interno della piramide. Un mistero che, forse, può essere risolto prossimamente e che potrebbe portare ad ulteriori scoperte.
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