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Scoppiano accese proteste in Pakistan dopo l’arresto dell’ex premier Khan

Il capo del Partito del Movimento per la Giustizia o PTI ed ex primo ministro Imran Khan del Pakistan, è stato arrestato dai locali del tribunale dell’Alta Corte di Islamabad (IHC), durante una delle due udienze a cui stava partecipando il martedì pomeriggio. L’arresto è avvenuto in relazione al caso Al-Qadir Trust, che riguarda l’acquisizione di miliardi di rupie da parte di dell’ex premier e di sua moglie da una società immobiliare. Il denaro è stato identificato come proveniente da attività illecite e restituito al paese dal Regno Unito durante il precedente governo del PTI.

Proteste dei sostenitori di Khan in Pakistan – Nanopress.it

Nel frattempo, l’Altra Corte si è riservata di verificare la legalità dell’arresto di Imran, dichiarando che, se l’arresto fosse stato effettuato illegalmente, dovrà essere rilasciato. L’ispettore generale Akbar Nasir ha confermato l’arresto di Khan e la sua relazione con il caso Al-Qadir Trust.

Il video dell’arresto ha mostrato Khan circondato da numerosi membri delle forze di sicurezza equipaggiati con attrezzature antisommossa, mentre veniva condotto in un furgone nero con le mani ammanettate dietro la schiena ha fatto il giro del mondo.

Diverse decine di sostenitori di Khan hanno bloccato le strade a Lahore, la sua città natale, costringendo la polizia ad aumentare il livello di allerta. Inoltre, i manifestanti hanno bloccato una strada principale anche nella città portuale di Karachi, come riferito da testimoni a Reuters. Il Partito del Movimento per la Giustizia (PTI) di Khan ha invitato i suoi sostenitori achiudere il Pakistan”.

Il PTI ha postato un messaggio su Twitter che riporta: “È il tuo momento, popolo del Pakistan. Khan ti ha sempre difeso, ora è il momento di difenderlo”.

Cosa ha portato Khan all’arresto

Imran Khan, 70 anni, una celebrità del cricket che ha intrapreso la carriera politica, non ha mostrato alcun segno di rallentamento sulla sua linea politica, nemmeno dopo essere stato rimosso dall’incarico di primo ministro l’anno scorso. Anche dopo essere stato ferito in un attacco al suo convoglio durante una marcia di protesta a Islamabad, lo scorso novembre, in cui chiedeva elezioni generali anticipate, Khan ha continuato a perseguire i suoi obiettivi politici con lo stesso zelo.

L’arresto di Khan arriva in un momento in cui il Pakistan sta cercando di riprendersi dalla peggiore crisi economica degli ultimi decenni, con un’elevata inflazione e una debole crescita economica. La situazione è complicata e l’escalation risale a una disputa con i militari che del 2021.

Il pacchetto di salvataggio finanziario del Fondo Monetario Internazionale è stato rimandato per mesi, e le riserve di valuta estera del paese sono appena sufficienti per coprire le importazioni per un mese.

I precedenti tentativi di arrestare Khan, presso la sua residenza a Lahore, hanno causato violenti scontri tra i suoi sostenitori e il personale delle forze dell’ordine.

Il ministro dell’Interno Rana Sanaullah ha confermato attraverso un tweet che Imran Khan è stato arrestato dal National Accountability Bureau (NAB) perché non si è presentato davanti ad esso nonostante gli avvisi.

Il NAB aveva emesso il mandato di arresto per Khan il 1° maggio, come indicato da un ordine visto da Reuters, e lo aveva accusato di corruzione e pratiche corrotte. Al momento non sono ancora chiare le specifiche sulle accuse di corruzione a carico del politico.

Khan è stato accusato di oltre cento casi dopo   dopo essere stato estromesso dal potere con una votazione parlamentare nell’aprile dello scorso anno. Ha già scontato quattro dei suoi cinque anni di pena.

Ex premier pakistano Khan – Nanopress.it

Nel caso in cui venisse condannato, rischierebbe l’esclusione dai pubblici uffici, con le elezioni nazionali previste per novembre. Le lotte politiche sono comuni in Pakistan, dove nessun primo ministro ha mai completato un mandato completo e dove l’esercito ha governato per quasi metà della storia del Paese.

L’arresto di Khan giunge nel bel mezzo di una crisi economica che sta colpendo duramente il Pakistan, con un’inflazione record e una crescita anemica.

L’arresto di Khan arriva anche dopo un’escalation di tensioni con le forze militari, che hanno emesso un raro rimprovero pubblico nei suoi confronti per le sue accuse nei confronti di un alto funzionario militare. Molti sostenitori dell’ex premier del Pakistan sostengono che sia in atto una manovra atta a eliminare Khan come candidato alle elezioni presidenziali.

Il popolo in Pakistan protesta contro l’arresto dell’ex premier

Dopo l’arresto di Imran Khan migliaia di sostenitori del suo partito, il Pakistan Tehreek-e-Insaf, sono scesi in piazza in diverse città tra cui Islamabad, Karachi, Lahore e Peshawar, per protestare contro la sua detenzione.

A Islamabad centinaia di attivisti del PTI hanno bloccato l’autostrada principale del Kashmir, mentre a Lahore i manifestanti si sono radunati fuori dalla residenza di Khan e hanno bloccato le strade circostanti.

A Karachi, invece, i sostenitori del PTI si sono riuniti davanti all’ufficio locale del partito situato lungo la Shahrah-e-Faisal Road, la strada più trafficata della città. Le proteste hanno portato alla sospensione del traffico in molte aree e le forze dell’ordine sono state messe in allerta massima per prevenire eventuali incidenti.

Le proteste scaturite in diverse città del Pakistan, hanno ricevuto l’immediata risposta della polizia che ha utilizzato cannoni ad acqua e gas lacrimogeni per reprimere le manifestazioni.

Le forze dell’ordine hanno agito per disperdere i manifestanti che avevano bloccato le strade e causato disagi al traffico. La situazione è rimasta tesa in molte zone del paese, con le autorità impegnate a mantenere l’ordine e prevenire eventuali atti di violenza o vandalismo.

La polizia in Pakistan arresta i manifestanti pro Khan – Nanopress.it

Secondo quanto riportato da Al Jazeera, la situazione in Pakistan è diventata sempre più precaria dopo l’arresto di Imran Khan. La notizia dell’arresto ha scatenato la rabbia dei sostenitori di Khan, che sono scesi in piazza per protestare e molti manifestanti sono stati tratti in arresto.

Le autorità hanno messo in guardia il pubblico dal partecipare alle proteste, con l’ispettore generale della polizia di Islamabad che ha minacciato di arrestare chiunque partecipi a manifestazioni di questo tipo.

L’emittente locale Geo News ha riportato che la polizia ha arrestato oltre una dozzina di lavoratori del partito Pakistan Tehreek-e-Insaf, dopo che ci sono stati scontri tra i manifestanti del PTI e le forze dell’ordine in diverse parti della città.

Le autorità hanno promesso di agire con fermezza contro chiunque violi la legge e commetta atti di violenza o vandalismo.

Come riportato dalle fonti, a Lahore i manifestanti si sono radunati davanti alla residenza Zaman Park dell’ex primo ministro Imran Khan, bloccando le strade adiacenti e bruciando pneumatici. La polizia ha utilizzato cannoni ad acqua per disperdere i manifestanti.

Nella città portuale di Karachi, i sostenitori del PTI hanno occupato diversi luoghi strategici e i binari della strada vicino all’ufficio del PTI sono stati chiusi al traffico. Le forze dell’ordine sono state mobilitate per mantenere l’ordine e proteggere la sicurezza dei cittadini.

In diverse parti del Pakistan, i manifestanti hanno causato disordini e interruzioni del traffico, per esempio a Karachi, un gruppo di manifestanti ha lanciato pietre e bruciato pneumatici sulla famosa strada del cibo della città, Burns Road, costringendo i negozianti ad abbassare le saracinesche.

Inoltre, nella città nordoccidentale di Landi Kotal, vicino al confine con l’Afghanistan, i manifestanti hanno bloccato l’autostrada Pak-Afghan in due punti, come riportato da Dawn News.

La federazione delle scuole private del Pakistan ha annunciato la chiusura di tutte le scuole private del Paese il 10 maggio a causa della situazione di emergenza, che si è verificata dopo l’arresto di Khan e le proteste che ne sono seguite.

Il British Council ha anche annunciato l’annullamento degli esami previsti per la stessa data, citando la “situazione in rapido sviluppo” in Pakistan. Queste decisioni sono state prese per garantire la sicurezza degli studenti e del personale delle scuole e dei centri di esame.

Letizia De Rosa

Mi chiamo Letizia De Rosa, ho 35 anni e per molto tempo ho lavorato nell'ambito della mediazione finanziaria e immobiliare. Amo la natura e il suo potere rigenerante. Sono curiosa e ho, da sempre, fame di conoscenza e proprio per questo approfondisco minuziosamente ogni argomento negli ambiti più disparati. Imparare e conoscere è un punto focale della mia vita e ho sfruttato, così, un momento di difficoltà personale per dare finalmente un ruolo concerto alla mia più grande passione ovvero la scrittura, creando un connubio perfetto tra la penna e tematiche che mi appassionano come la geopolitica e i rapporti internazionali e diplomatici. Questo mi ha permesso, con grande orgoglio e dopo aver acquisito anni di esperienza, di occuparmi su Nanopress.it proprio di ciò che amo di più ovvero di news e dinamiche estere, comprese le relazioni tra Stati.

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