[didascalia fornitore=”ansa”]Ministro Fedeli[/didascalia]
Con la nuova legge di Bilancio sono in arrivo interessanti novità per i lavoratori del mondo della scuola: aumenti maxi saranno previsti per gli stipendi dei presidi, mentre per i docenti si parla di cifre irrisorie. Vediamo tutti i dettagli sugli aumenti previsti nel mondo scolastico.
La nuova legge di Bilancio porta importanti aumenti per gli stipendi dei presidi: si parla di 440 euro netti, una cifra importante che segna una netta distanza dalle azioni previste invece, per gli insegnanti, ai quali spetterà un aumento di soli 85 euro lordi.
Scuola, aumenti stipendi: 440 euro netti ai presidi
Da tempo si discute della cosiddetta ‘armonizzazione’ degli stipendi dei presidi e ora è arrivata la conferma: l’aumento ci sarà e sarà piuttosto sostanzioso. Secondo quanto riportato da Repubblica, attualmente tutti i dirigenti del resto della pubblica amministrazione, solo nella parte fissa dello stipendio, percepiscono una cifra quadrupla rispetto ai dirigenti scolastici: ad esempio, un responsabile dell’università guadagna in media 100mila euro lordi, mentre un preside 58mila euro. Per adeguare la parte fissa della retribuzione dei dirigenti scolastici, il Miur ha istituito un fondo con 31,70 milioni per il 2018 e 95,11 milioni a partire dal 2019. L’adeguamento degli stipendi dei presidi delle scuole avrà inizio dal prossimo anno, precisamente a settembre 2018 e interesserà gli attuali 7.993 presidi italiani. L’incremento di stipendio annuale sarà di circa 11.899,74 euro lordi a testa.
Scuola, aumenti stipendi: 85 euro lordi agli insegnanti
Per quanto riguarda gli insegnanti invece, gli aumenti previsti dalla nuova legge di bilancio saranno sensibilmente inferiori rispetto a quelli previsti per i presidi. Per tutti i 3 milioni e 70mila dipendenti della Pubblica amministrazione infatti, è previsto un aumento dello stipendio pari soltanto a 85 euro lordi. Secondo i dati riportati da Repubblica, attualmente il 41% dei docenti guadagna meno di 25mila euro lordi l’anno, pertanto, oggi, incassa il bonus mensile da 80 euro, voluto da Matteo Renzi. Con l’aumento di 85 euro però, questa ampia fetta di docenti rischia di perdere il bonus: in parole semplici, riceverebbe 85 euro di aumento e contemporaneamente perderebbe 80 euro presi in precedenza grazie a Renzi. Una vera e propria beffa. A tal proposito, considerato che la questione ha animato non poco gli animi, si è parlato a un certo momento di mettere sul tavolo delle risorse economiche aggiuntive, affinché il bonus di 85 euro per gli insegnanti non vada perduto, ma al momento niente di tutto ciò è stato confermato. Inoltre, alcuni sindacati si dicono dubbiosi circa la copertura degli aumenti annunciati.