La scuola riparte tra numerose incognite: dal distanziamento tra gli studenti, ai banchi monoposto (ancora in fase di consegna), fino all’assenza di personale. Scoppia il caos sulla misurazione della temperatura (da effettuarsi, secondo le guide del Ministero, a casa) e sugli ingressi contingentati e scaglionati per evitare assembramenti. Tra i timori e le incognite di studenti e genitori si torna in classe.
Sono 5,6 milioni gli studenti e le studentesse che lunedì 14 settembre hanno ripreso ad andare a scuola: si torna tra i banchi tra dubbi, incognite e paure. Non solo quelle legate a un nuovo ambiente, all’inizio di un nuovo percorso o alla conoscenza di nuovi compagni e professori, ma anche la paura del contagio da coronavirus. L’infezione, infatti, ha chiuso i cancelli degli istituti per sei mesi, costringendo studenti e insegnanti a vivere la scuola attraverso la didattica a distanza.
I nodi ancora da sciogliere e testare relativi alla nuova scuola riguardano il distanziamento tra gli studenti, le mascherine in classe, i banchi e le aule, ma anche la mensa, lo sport all’aperto, la misurazione della temperatura e gli ingressi contingentati.
Uno dei primi problemi che i genitori si sono trovati ad affrontare durante il primo giorno di scuola è il consueto accompagnamento dei più piccoli presso gli istituti. Infatti, non sarà più possibile – a causa del Covid – farsi accompagnare da mamma e papà davanti al cancello e nemmeno portare un peluche con sé. Eventuali giocattoli, infatti, verranno messi a disposizione dalla scuola, che provvederà anche alla loro igienizzazione periodica. L’unica eccezione è fatta per i bimbi dagli 0 ai 6 anni, che potranno essere accompagnati all’interno degli istituti dalla mamma o dal papà purché il genitore indossi correttamente la mascherina.
Sugli orari di ingresso e uscita non vige una regola generale, ma saranno i singoli istituti a definire scaglioni per classi e numero di studenti al fine di evitare possibili assembramenti. Si inizia con gli ingressi alle ore 7:30 o 7:45 per protrarsi fino alle 9:30 o alle 10:00. Anche per quanto riguarda le uscite, gli orari verranno definiti sulla base degli ingressi a scuola. Nelle prime settimane di lezione potrebbero verificarsi orari ridotti a causa della mancanza di docenti e di spazi da dedicare agli studenti.
Un altro problema è la consegna dei banchi monoposto che al momento risultano presenti in diversi edifici del Nord. Il commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri, comunque, ha previsto una consegna completa entro la fine di ottobre.
Infine, per i colloqui e gli incontri genitori-insegnanti, occorrerà sfruttare al massimo le modalità a distanza per evitare gli ingressi di troppe persone all’interno degli istituti.
Per poter entrare a scuola occorrerà avere una temperatura corporea inferiore a 37,5° e la misurazione verrà effettuata in casa, a carico dei genitori. Va detto, comunque, che alcune scuole hanno già adottato dei termoscanner all’ingresso di nidi e materne (è il caso di Milano e Roma) per controllare la temperatura dei più piccoli. Vincenzo De Luca, governatore della Campania, invece, ha invitato gli istituti a controllare la febbre anche prima dell’ingresso nelle Aule. Il caso del Piemonte ha scatenato la reazione del ministero dell’Istruzione, che è pronto a impugnare l’ordinanza del presidente Cirio che obbliga gli istituti a misurare la temperatura ai ragazzi.
Capitolo mascherine: obbligatorie dai 6 anni in su per l’ingresso e l’accesso nelle aree comuni. In classe gli studenti potranno toglierla soltanto se sarà garantita la distanza di almeno un metro dai compagni. Chi vuole, comunque, è libero di tenerla indossata ma dovrà cambiarla ogni 4 ore. Per gli insegnanti, invece, sarà possibile toglierla soltanto se durante la spiegazione c’è una distanza minima di due metri dal primo banco. Infine, gli educatori delle scuole dell’infanzia dovranno prediligere le mascherine trasparenti per favorire il riconoscimento ai bambini.
Qualora non siano disponibili nei negozi, il commissario straordinario Domenico Arcuri sta inviando agli istituti pacchi di dispositivi di protezione da distribuire agli studenti.
Per quanto riguarda la ricreazione, sarà possibile svolgerla all’aperto oppure nei corridoi soltanto se si potrà garantire la distanza minima tra gli studenti. Negli istituti che presentano corridoi troppo stretti dovranno optare per un intervallo da consumare in classe. Non saranno possibili contatti tra studenti appartenenti a classi diverse.
Le mense rimangono al momento chiuse, ma non appena sarà possibile avere il personale per gestirle verranno organizzate su orari e turni. Si entrerà indossando la mascherina e igienizzando le mani.
L’ora di educazione fisica dovrebbe essere svolta (over possibile) all’aperto ed evitando gli sport di squadra e di contatto. Se utilizzata, la palestra dovrà essere sanificata ogni fine lezione.
La corretta gestione del Sistema Tessera Sanitaria rappresenta un aspetto fondamentale per tutti gli operatori…
Il volto di una madre che ha perso una figlia racconta spesso più di mille…
Un silenzio solenne avvolgeva le strade, rotto solo dal suono cadenzato dei passi e dal…
Ci sono momenti in cui sembra impossibile mantenere la concentrazione. La mente vaga, le distrazioni…
La stagione fredda porta con sé molte domande sulla routine quotidiana, ma c’è un gesto…
Se c'è un momento in cui tutto sembra sospeso, è quando un atleta raggiunge un…