Novità dal mondo della scuola: è stato introdotto per l’anno scolastico 2018/2019 il diploma breve, con percorso didattico ridotto a 4 anni. Si partirà con cento classi sperimentali di licei e istituti tecnici. Il decreto appena firmato dal ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, consentirà di attuare un piano sperimentale di riduzione della durata degli studi superiori, che permetterà agli studenti di diplomarsi entro i 18 anni, come del resto già succede in diversi Paesi europei.
Il progetto del diploma breve non è una novità: erano stati compiuti alcuni esperimenti in passato, poi era stato rilanciato dall’ex titolare del Miur, Stefania Giannini e ora finalmente vedrà la sua prima vera attuazione con la proposta del ministro Fedeli.
Scuola, diploma breve: come funziona
A fine agosto, il Miur si occuperà di presentare il bando ufficiale nazionale per illustrare i nuovi progetti sperimentali, mentre gli istituti scolastici, sia statali che paritari, potranno candidarsi dal 1° al 30 settembre. Potrà essere attivata al percorso sperimentale diploma breve, una sola classe per scuola partecipante. A valutare le domande ci sarà un’apposita Commissione Tecnica: ‘Le proposte dovranno distinguersi per un elevato livello di innovazione, in particolare per quanto riguarda l’articolazione e la rimodulazione dei piani di studio, per l’utilizzo delle tecnologie e delle attività laboratoriali nella didattica, per l’uso della metodologia Clil (ovvero lo studio di una disciplina in una lingua straniera), per i processi di continuità e orientamento con la scuola secondaria di primo grado, il mondo del lavoro, gli ordini professionali, l’università e i percorsi terziari non accademici’, si legge nella nota del Miur.
Entro il quarto anno di studi, agli studenti ‘dovrà essere garantito il raggiungimento di tutti gli obiettivi specifici di apprendimento del percorso di studi scelto’. In caso di necessità l’orario scolastico potrà subire un potenziamento. Inoltre, nel corso del quadriennio, un Comitato scientifico nazionale, nominato dal ministro dell’Istruzione, avrà l’onere di valutare l’andamento nazionale del Piano di innovazione, trasmettendo un’accurata relazione al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione. Ci sarà anche un controllo a livello locale, grazie ai Comitati scientifici regionali.
Scuola, diploma breve: una realtà in Europa
Quella che per noi è un’innovazione in ambito scolastico, in molte parti d’Europa è già una realtà consolidata. Il diploma breve infatti, esiste da tempo in Spagna, Francia, Regno Unito, Portogallo, Ungheria, Romania, dove gli studenti concludono le scuole superiori a 18 anni; in Finlandia invece, il diploma si ottiene a 17 anni.
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