Quali sono le novità che attendono la scuola 2014? L’anno scolastico 2014-2015 sta per cominciare in tutta Italia, e sono diversi i cambiamenti che attendono gli studenti: in attesa della riforma varata dal governo Renzi, ecco le principali novità che toccheranno ‘fisicamente’ gli studenti. Si parla in particolare di nuove materie, dell’ibrido scuola-lavoro, del costo dei libri di testo e della possibilità di avere scuole aperte anche nei weekend, non solo in orario scolastico ma anche la sera: ovviamente non per studiare, ma per fare sport o attività ricreative. Ma ecco alcune delle novità che interesseranno scuole e studenti a partire dall’anno scolastico 2014-2015.
I costi dell’istruzione e i fondi del Miur
Come cambia la scuola 2014? Partiamo da una novità (che in realtà novità non è) negativa in tempi di crisi: per l’anno scolastico 2014-2015 le spese per il corredo scolastico sono salite del +2% circa rispetto al 2013, in soldoni tra i 450 e i 490 euro a studente. Non va meglio con il costo dei libri di testo: tra i 300 e i 350 euro a seconda della scuola e del livello di istruzione, per un totale che va dai 750 agli 840 euro a studente, con picchi – stando alle stime del Codacons – di 1.100 euro a ragazzo.
Per aiutare le famiglie, il Miur ha raddoppiato quest’anno i contributi per le famiglie meno abbienti che devono acquistare i libri di testo per l’anno scolastico 2014-15: sono 103 i milioni di euro destinati a quelle famiglie con reddito netto inferiore ai 15.493,71 euro annui. Sempre sul fronte stanziamenti, si tengono i vecchi pc ma si investe sulla connessione internet veloce, con 973 le scuole che hanno partecipato al bando per attivare una rete wireless, per un totale di quasi quattro milioni di euro in due anni tra il 2013 e 2014. Certo, se poi la connessione è veloce e il pc lento….
Licei: si studia ‘meno’, si amplia l’offerta
Tanti i cambiamenti che interesseranno i licei, che potrebbero essere abbreviati di un anno: anche per questo, i licei quadriennali già attivi in Italia saranno monitorati per capire se una riforma in tal senso sia realmente attuabile, anche se nel piano Renzi per la scuola non se ne parla. Nell’anno scolastico 2014-2015 debutta ufficialmente poi il liceo sportivo per atleti e professioni sportive (dirigenti, manager, legali e comunicatori), in cui latino e storia dell’arte lasciano spazio a diritto ed economia dello sport. La maturità 2015 vedrà peraltro arrivare alla fine del (primo) percorso di studi gli studenti del Liceo musicale e coreutico (danza et similia), introdotto nel 2010/2011 dalla riforma Gelmini.
Scuola: la valutazione di punti di forza e debolezze e l’arrivo del coding
Da settembre entrerà in vigore il nuovo sistema di valutazione nazionale che integrerà il cosiddetto quizzone Invalsi: al centro della scheda, debolezze e punti di forza della propria scuola, una sorta di carta di identità che dovrebbe servire ad orientare studenti e genitori e a correggere eventuali debolezze. E chissà se nella carta d’identità della scuola sarà presente il coding, iniziativa che arriva dagli Stati Uniti e dall’Inghilterra – la piattaforma è Code.org – dove sono connessi venti milioni di ragazzi, associazioni, università e imprese. Nei prossimi tre anni – rivela l’Ansa – in ogni classe gli alunni dovranno imparare a risolvere problemi complessi applicando la logica del paradigma informatico anche attraverso modalità ludiche (gamification).
Altra novità, i periodi di apprendistato diventano crediti da far valere alla maturità: introdotto dalla riforma Carrozza – L’istruzione riparte – l’apprendistato prevede un periodo di formazione in aula e uno in azienda.E se la geografia torna in tutti i tecnici e i professionali, in prima o in seconda, per un’ora alla settimana, con l’anno scolastico 2014-2015 debutta anche l’insegnamento in lingua straniera di una materia dell’ultimo anno della scuola secondaria superiore che potrà anche essere portata al colloquio (in lingua straneira), all’esame di maturità.
La scuola aperta: dalle 7 alle 22, anche nei weekend
Una possibile riforma che farà piacere ai genitori – e meno ai figli/studenti – l’eventuale apertura pomeridiana delle scuole, di cui si discuterà nel corso di un convegno a Firenze previsto tra qualche settimana: già sperimentata all’Istituto Cadorna di Milano, alla Di Donato di Roma, all’Istituto Fermi di Mantova, il modello di scuola aperta prevede che le associazioni dei genitori permettano di mantenere un istituto aperto dalle 7 alle 22, così che gli studenti, oltre alle lezioni e compiti, possano fare anche sport e attività ricreative.
I calendari pluriennali – e sempre uguali
Come accennavamo nei giorni scorsi, infine, da quest’anno sono in vigore i ‘calendari pluriennali’ in Toscana e Lazio che si aggiungono a quelli di Lombardia ed Emilia Romagna: dal 2014-2015 in poi, in queste regioni le date di inizio e fine lezioni saranno sempre il 15 settembre e si terminerà l’8 giugno (a meno di festivi), fermo restando l’obbligo dei 200 giorni minimi di scuola.
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