“Oggi in Puglia abbiamo toccato il picco massimo storico con quasi 800 nuovi contagiati che ci hanno portato alla decisione dolorosa di obbligo della didattica a distanza in tutte le scuole. L’inizio dell’incremento nella regione coincide con la riapertura delle scuole ed è bene che il governo se ne renda conto”: così il presidente della Puglia Michele Emiliano ha motivato la decisione di chiudere le scuole di ogni ordine e grado a partire da domani venerdì 30 ottobre.
L’ordinanza sarà varata nelle prossime ore, nel frattempo Emiliano ha provveduto a comunicare la decisione presa al Ministro della salute, al Ministero dell’Istruzione – Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, al Presidente dell’Anci e al Direttore dell’Ufficio Scolastico regionale.
“Le attività in presenza saranno possibili solo per i laboratori e per le esigenze di frequenza degli alunni con bisogni educativi speciali”, ha specificato Emiliano. “La decisione è stata presa di fronte all’evidenza dei dati rilevati dai Dipartimenti di Prevenzione. Sono almeno 286 le scuole pugliesi toccate da casi Covid-19. Tutto questo in un solo mese di apertura e nonostante in Puglia la scuola sia iniziata il 24 settembre, ben 17 giorni dopo altre regioni“.
Nella Regione, secondo il bollettino di ieri, 28 ottobre, sono stati registrati 772 nuovi casi di Coronavirus (a fronte di 6.437 test), con 13 morti.
Il sindaco di Terlizzi Ninni Gemmato ha commentato la decisione della Regione di sospendere la didattica in presenza: “Tutti gli sforzi compiuti finora non sono bastati. Per tutta la primavera e l’estate abbiamo impiegato straordinarie energie umane, risorse economiche e tantissimo tempo per migliorare l’ospitalità delle scuole nella nostra città, per adeguarle ai protocolli di sicurezza imposti dal Ministero, per assicurare il distanziamento tra un banco e l’altro. Purtroppo, non è servito a nulla“.
Gemmato ha però le idee molto chiare sulle colpe di questa nuova ondata di contagi. Il sindaco di Terlizzi infatti ringrazia tutti “i dirigenti scolastici, gli insegnanti, il personale scolastico tutto, i genitori e gli studenti” degli sforzi compiuti per rispettare le norme di sicurezza, per poi puntare il dito contro la Regione, colpevole di non aver saputo affrontare la gestione del distanziamento e dei trasporti pubblici. “Potremmo puntare il dito contro la carente organizzazione dei trasporti pubblici da parte della Regione Puglia, sono ancora vivide nei nostri occhi le immagini degli studenti assiepati nei pullman che ogni giorno li accompagnavano da una città all’altra. Potremmo rammentare i fantomatici banchi monoposto promessi dal Governo e mai arrivati nelle nostre scuole“, ha concluso Gemmato.
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